Dichiarazioni dei referenti delle 6 Reti promotrici della Campagna
Francesco Vignarca, Coordinatore Rete Italiana per il Disarmo
“In questo momento la soddisfazione è alta e pensare al cammino di campagna compiuto negli ultimi tre anni rafforza la consapevolezza che il movimento della pace e della nonviolenza può essere ancora efficace se propone contenuti forti ed innovativi e sa lavorare insieme. Fa bene anche ripensare a tutti i gruppi locali che hanno sostenuto e rilanciato tutte le fasi della Campagna: è per merito loro se si è riusciti a raggiungere questo importante traguardo”.
Licio Palazzini, Presidente Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile
“L’avvio della discussione parlamentare è un’altra tappa del cammino per il riconoscimento legislativo della difesa civile e nonviolenta. Dopo il Servizio Civile Universale, entrato in fase di attuazione, l’obiettivo di avere una legislatura che incardina questa cultura e modalità di difesa diventa possibile”.
Enrico Maria Borrelli, Presidente Forum Nazionale Servizio Civile
“La strada che noi indichiamo con questa proposta di legge è quella di coinvolgere i cittadini in azioni di solidarietà, di educazione e promozione culturale, di impegno attivo verso la comunità e a favore dei singoli. Questo è per noi il modello di difesa più efficace, quello che si preoccupa di prevenire i conflitti sociali, di avvicinare le differenze culturali e religiose, di tutelare i diritti dei più deboli. Educhiamo i cittadini a questo e garantiamo al futuro di questo paese una pace duratura”.
Martina Pignatti, referente Tavolo Interventi Civili di Pace
“Ora dobbiamo lavorare con la concretezza di chi sa cos’è la guerra, e sa perchè è essenziale costruire un sistema alternativo di intervento nelle dinamiche di conflitto. Per prevenire, per gestire, per riconciliare. La Norvegia e la Svezia già hanno Istituti nazionali di ricerca su pace e disarmo, la Germania ha un Servizio Civile di Pace per adulti e professionisti, l’Italia ha un progetto sperimentale di Corpi Civili di Pace per giovani, ora serve fare un passo avanti con i nostri parlamentari per mettere tutto questo a sistema”.
Sergio Bassoli, di Rete della Pace
“Nei prossimi “fondi di investimento” quindicennali avremo un ulteriore aumento di spese militari per 12,8 miliardi di euro. Le cifre si commentano da sole. Con la nostra proposta di Legge sulla Difesa civile vogliamo invece cambiare l’approccio culturale e politico del nostro paese per diventare attori credibili di pace e di convivenza. Meno scarponi sul terreno e droni che volano e più mani che si stringono e che lavorano insieme per difendere la democrazia ed allontanare gli spettri di nuove guerre e del terrorismo”.
Grazia Naletto, portavoce Campagna Sbilanciamoci!
“Il fatto che il Parlamento sia chiamato ad occuparsi della difesa civile e nonviolenta è un segnale culturale molto importante, coerente con l’art.11 della nostra Costituzione che ripudia la guerra. Puntare sulla difesa civile, nonviolenta, dal basso è ciò di cui abbiamo bisogno oggi per fermare i venti di violenza e di guerra che, purtroppo, tendono a concentrare l’attenzione delle istituzioni e le risorse pubbliche sulla difesa militare”.