Si celebra una vittoria referendaria.
La Repubblica italiana nasce dalle urne.
Gli elettori bocciarono la monarchia che aveva consegnato la patria al fascismo, condannandola a venti anni di violenza e dittatura, e poi una sanguinosa guerra.
Una Repubblica, come vuole la Costituzione, fondata sul lavoro.
Ma allora, perché il 2 giugno nelle piazze d’Italia si fanno i picchetti militari, e a Roma sfila la parata delle Forze Armate?
La scheda elettorale e la matita simboleggiano questa giornata, che festeggia la Repubblica, cioè democrazia, libertà, pace, e non certo divise militari e fucili.
La Repubblica è di tutti, non dell’Esercito.
Il 2 giugno dev’essere una festa di popolo, senza transenne a dividere autorità e militari dai cittadini, che sono i veri protagonisti. Tutti uniti attorno alle istituzioni repubblicane e democratiche.
La Repubblica italiana ripudia la guerra, per questo alle Feste del 2 giugno, nelle città dove siamo presenti, sventoleremo le nostre bandiere della pace e della nonviolenza. Le associazioni della società civile, i sindacati dei lavoratori, i partiti democratici, devono essere gli attori principali di questa Festa degli italiani.
Movimento Nonviolento