Il Movimento Nonviolento riceve e rilancia la dichiarazione del Movimento Pacifista Ucraino per la Giornata Internazionale della Pace
Noi pacifisti ucraini chiediamo e ci impegneremo per porre fine alla guerra con mezzi pacifici e per proteggere il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare.
La pace, non la guerra, è la norma della vita umana. La guerra è un omicidio di massa organizzato. Il nostro sacro dovere è quello di non uccidere. Oggi, quando la bussola morale si sta perdendo ovunque e il sostegno autodistruttivo alla guerra e all’esercito è in aumento, è particolarmente importante per noi mantenere il buon senso, rimanere fedeli al nostro stile di vita non violento, costruire la pace e sostenere le persone che amano la pace.
Condannando l’aggressione russa contro l’Ucraina, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto un’immediata risoluzione pacifica del conflitto tra Russia e Ucraina e ha sottolineato che le parti in conflitto devono rispettare i diritti umani e il diritto umanitario internazionale. Condividiamo questa posizione.
Le attuali politiche di guerra fino alla vittoria assoluta e il disprezzo per le critiche ai difensori dei diritti umani sono inaccettabili e devono essere cambiate. Sono necessari un cessate il fuoco, colloqui di pace e un serio lavoro per correggere i tragici errori commessi da entrambe le parti del conflitto. Il prolungamento della guerra ha conseguenze catastrofiche e mortali e continua a distruggere il benessere della società e dell’ambiente non solo in Ucraina, ma in tutto il mondo. Prima o poi, le parti si siederanno al tavolo dei negoziati, se non dopo una loro ragionevole decisione, allora sotto la pressione di una sofferenza insopportabile e di un indebolimento, quest’ultimo meglio evitabile scegliendo la via diplomatica.È sbagliato prendere le parti di uno qualsiasi degli eserciti in guerra, è necessario stare dalla parte della pace e della giustizia. L’autodifesa può e deve essere attuata con metodi non violenti e non armati. Qualsiasi governo brutale è illegittimo e nulla giustifica l’oppressione dei popoli e lo spargimento di sangue per l’illusorio obiettivo del controllo totale o della conquista dei territori. Nessuno può sottrarsi alla responsabilità delle proprie azioni sbagliate sostenendo di essere vittima di azioni sbagliate di altri. Il comportamento sbagliato e persino criminale di qualsiasi parte non può giustificare la creazione di un mito su un nemico con cui sarebbe impossibile negoziare e che deve essere distrutto ad ogni costo, compresa l’autodistruzione. Il desiderio di pace è un bisogno naturale di ogni persona e la sua espressione non può giustificare una falsa associazione con un nemico mitico.
Il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare in Ucraina non è stato garantito secondo gli standard internazionali nemmeno in tempo di pace, per non parlare delle attuali condizioni di legge marziale. Lo Stato ha vergognosamente evitato per decenni e continua a evitare qualsiasi risposta seria ai suggerimenti del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite e alle proteste pubbliche. Sebbene lo Stato non possa derogare a questo diritto nemmeno in tempo di guerra o di altra emergenza pubblica, come recita il Patto internazionale sui diritti civili e politici, l’esercito ucraino si rifiuta di rispettare il diritto universalmente riconosciuto all’obiezione di coscienza al servizio militare, negando persino di sostituire il servizio militare coercitivo con la mobilitazione con un servizio alternativo non militare, secondo la diretta prescrizione della Costituzione dell’Ucraina. Questa scandalosa mancanza di rispetto per i diritti umani non dovrebbe trovare spazio nello Stato di diritto.
Lo Stato e la società devono porre fine al dispotismo e al nichilismo giuridico delle Forze Armate ucraine, che si manifesta nelle politiche di vessazione e punizione penale per il rifiuto di impegnarsi nello sforzo bellico e nella trasformazione forzata dei civili in soldati, a causa della quale i civili non possono muoversi liberamente all’interno del Paese né andare all’estero, anche se hanno necessità vitali di salvarsi dal pericolo, di ottenere un’istruzione, di trovare mezzi per vivere, di realizzarsi professionalmente e creativamente, ecc.
I governi e le società civili del mondo sono apparsi impotenti di fronte al flagello della guerra, trascinati nell’imbuto del conflitto tra Ucraina e Russia e della più ampia inimicizia tra i Paesi della NATO, la Russia e la Cina. Nemmeno la minaccia di distruzione di tutte le forme di vita sul pianeta attraverso le armi nucleari ha messo fine alla folle corsa agli armamenti, e il bilancio dell’ONU, la principale istituzione di pace sulla Terra, è di soli 3 miliardi di dollari, mentre le spese militari globali sono centinaia di volte maggiori e hanno superato la cifra selvaggia di 2.000 miliardi di dollari. A causa della loro inclinazione a organizzare spargimenti di sangue di massa e a costringere le persone a uccidere, gli Stati nazionali si sono dimostrati incapaci di governare in modo democratico e non violento e di svolgere le loro funzioni fondamentali di protezione della vita e della libertà delle persone.
A nostro avviso, l’escalation dei conflitti armati in Ucraina e nel mondo è causata dal fatto che gli attuali sistemi economici, politici e legali, l’istruzione, la cultura, la società civile, i mass media, le figure pubbliche, i leader, gli scienziati, gli esperti, i professionisti, i genitori, gli insegnanti, i medici, i pensatori, i creativi e gli attori religiosi non svolgono appieno il loro compito di rafforzare le norme e i valori di uno stile di vita non violento, come prevede la Dichiarazione e il Programma d’azione su una cultura di pace, adottati dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Le prove dei doveri di costruzione della pace trascurati sono le pratiche arcaiche e pericolose a cui bisogna porre fine: l’educazione patriottica militare, il servizio militare obbligatorio, la mancanza di un’educazione pubblica sistematica alla pace, la propaganda della guerra nei mass media, il sostegno alla guerra da parte delle ONG, la riluttanza di alcuni difensori dei diritti umani a sostenere con coerenza la piena realizzazione dei diritti umani alla pace e all’obiezione di coscienza al servizio militare. Ricordiamo alle parti interessate i loro doveri di costruzione della pace e insisteremo con fermezza sul rispetto di tali doveri.
Consideriamo obiettivi del nostro movimento per la pace e di tutti i movimenti per la pace del mondo sostenere il diritto umano a rifiutarsi di uccidere, fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre nel mondo, e garantire una pace e uno sviluppo sostenibili per tutti i popoli del pianeta. Per raggiungere questi obiettivi, diremo la verità sul male e sull’inganno della guerra, impareremo e insegneremo le conoscenze pratiche sulla vita pacifica senza violenza o con la sua riduzione al minimo, e aiuteremo i bisognosi, specialmente coloro che sono stati colpiti dalle guerre e dalla coercizione ingiusta a sostenere l’esercito o a partecipare alla guerra.
La guerra è un crimine contro l’umanità, pertanto siamo determinati a non sostenere alcun tipo di guerra e a lottare per l’eliminazione di tutte le cause della guerra.
MOVIMENTO PACIFISTA UCRAINO
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Ottima iniziativa. Seminiamo pace se vogliamo la pace. Si all ‘obiezione di coscienza. Bisogna assolutamente fermare questo febbre per la guerra.