Altri parlano di guerra non convenzionale, perchè i missili di Hamas sarebbero più assimilabili al terrorismo che ad una minaccia reale.
C’è poi l’Onu, che parla di “crimini di guerra”, per condannare le stragi di civili, le bombe sulle scuole e gli ospedali.
Ma qual è il limite tra una guerra “civile” e una guerra “criminale”?
Non c’è.
La guerra non ha limiti, non ha regole, non ha confini. L’obiettivo della guerra è colpire il nemico, ucciderlo, distruggerlo, renderlo impotente. Se di mezzo ci sono case, scuole, ospedali, bambini, non importa, vengono fatti fuori perchè ciò contribuisce alla vittoria.
E’ sempre stato così. Le legioni dell’impero romano davano il fuoco ai villaggi dei nemici, stupravano le donne, razziavano le campagne. Durante le crociate i “liberatori” sbudellavano gli infedeli, camminavano nel loro sangue, li mettevano al rogo.
Le carneficine della prima guerra mondiale, i bombardamenti sulle città della seconda, non rispiarmiavano nessuno. Le stragi naziste, le torture, i campi di sterminio, la deforestazione con il napalm in Viet-nam, le montagne di cadaveri in Cambogia, la guerra etnica nei Balcani, il genocidio di Srebrenica. Questa è la guerra, come l’abbiamo studiata sui libri di storia o vista ai telegiornali.
Dalla guerra di Troia ad oggi poco è cambiato.
Da una parte un esercito aggressore, dall’altra un esercito che per difendersi diventa a sua volta aggressore. In mezzo le vittime di stragi, massacri, devastazioni, stupri, vendette, decimazioni, assassinii, violenze. Fuori dallo scenario coloro che sulle guerre si arricchiscono, i fabbricanti e venditori di armi, gli speculatori.
Dunque quello che sta accadendo oggi a Gaza non è un crimine di guerra.
E’ la guerra ad essere un crimine contro l’umanità.
Mao Valpiana