Dopo le parole buone usate nel giorno dell’insediamento, Joe Biden ha voluto rinnovare l’arredo della sala ovale della Casa Bianca, il cuore del potere USA. Ha esposto i busti di quattro nonviolenti americani: Martin Luther King, Rosa Parks, Robert Kennedy e César Chavez. Mi inchino.
In Italia Chavez è poco noto, ma è un gigante della nonviolenza: operaio agricolo di origine messicana, ha organizzato scioperi, boicottaggi, picchetti (famoso lo sciopero dell’uva in California), a favore dei diritti politici e sociali dei contadini latinos, ottenendo il primo Statuto del diritto del lavoro nel 1975. Il suo busto alla White House ha un significato dirompente.
Meglio questi busti che quelli dello sciamano vichingo, del campione di scoregge, del mangiatore di uova sode, del bevitore di coca-cola, ostentati dall’inquilino precedente.
In India sta crescendo il sovranismo razzista che rivaluta come patriota Nathuram Vinayak Godse, l’assassino di Gandhi. Preferisco Biden che indica Martin Luther King come esempio da seguire.
(AP Photo/Alex Brandon)