• 22 Novembre 2024 14:53

CONSIGLIO DI LETTURA 51 – NESSUN NOME PER EMILIO

DiEnrico Pompeo

Apr 21, 2022

CONSIGLIO DI LETTURA 51 – MARZO 2022

NESSUN NOME PER EMILIO

FABIO MORABITO

EXORMA EDITORE

Non è semplice trovare un romanzo da leggere quando infuriano venti di guerra attorno. Ci vogliono libri che siano capaci di aiutarti a capire il presente, pur riuscendoti a trasportare in una realtà che è altrove, lontana. Sono partito quindi da Aldo Capitini, nostro maestro indiscusso di Nonviolenza, per avere una bussola, un’indicazione di movimento. Mi sono lasciato guidare dal suo concetto profondo di ‘compresenza’, un termine che indica una vicinanza, emotiva, cognitiva, quasi fisica tra i vivi e i morti.

Con questo parametro di ricerca, ho voluto provare a mantenere un filo tra l’attualità e la dimensione immaginifica della rappresentazione narrativa. Ho scelto di fidarmi di una casa editrice che conosco, ormai, da parecchi anni, il cui catalogo apprezzo per qualità e originalità. Mi sono, perciò, diretto su questo titolo, uscito nel 2021 e la scelta è stata ampiamente ripagata.

In questo romanzo si racconta la vicenda di Emilio, un ragazzo arrivato da poco in una nuova città, figlio di genitori separati, che vive, principalmente, in casa con la mamma, in un appartamento vicino al cimitero.

Emilio ci va tutti i giorni, attratto da qualcosa che nemmeno lui riesce a spiegare bene, un misto di dolcezza, quiete e mistero, miscela irresistibile per un adolescente poco propenso al contatto con i coetanei. In più c’è il racconto fatto al protagonista dalla nonna, che ora non c’è più, la quale gli ha trasmesso la credenza che ogni essere umano, per poter vivere a lungo, debba prima trovare in un camposanto una bara dove sia scritto il suo nome e pronunciarlo ad alta voce, così che gli spiriti lo sentano e non chiamino a sé quel suono.

Emilio ci crede e inizia a perlustrare il cimitero in lungo e in largo, solo che il suo, di nome non si trova.  Dotato di una memoria eccezionale, il ragazzo si ricorda tutti i nomi dei morti e ogni volta che ne pronuncia uno, è come se il tempo si fermasse e ogni respiro del mondo si bloccasse, in ascolto.

La ricerca del proprio nome prosegue, mentre Emilio incontra altre persone, in particolare una donna che viene una volta a settimana a salutare il proprio figlio, prematuramente scomparso all’età che ora ha Emilio. Tra i due nasce una profonda convergenza di emozioni e di pensieri che li turberà entrambi.

Sintonia che non sfuggirà alle domande insistenti della madre di Emilio, all’occhio indagatore del padre, a quello sospettoso del guardiano del cimitero e del suo assistente.

Emilio, però, non si cura di questi richiami, di chi gli consiglia di smettere di andare lì ogni pomeriggio e iniziare a svagarsi con compagni della sua età. No, il ragazzo continua, imperterrito nella sua ricerca, ancora più convinto, anche in virtù del fatto di poter incontrare quella donna che lo ha così colpito.

Sarà, però, un lavorante nel cimitero, una sorta di giardiniere tuttofare, sfuggente e spigoloso, a portare il ragazzo su una strada pericolosa, forse anche cattiva agli occhi di qualcuno, ma capace di sciogliere qualsiasi dubbio o incertezza.

Romanzo evocativo, con molti spunti di riflessione lasciati al lettore, scritto con un linguaggio articolato, ma non ridondante, a volte asciutto, ma mai banale, questo libro colpisce per ciò che suggerisce, anche oltre ciò che racconta. In un’ottica di costruzione di un senso diverso di relazione tra i viventi e chi non c’è più, in una prospettiva più armonica e globale, di riferimento più sudamericano, se si vuole, e questo dato non stupisce vista la stretta relazione dell’autore con quelle terre.

Ve lo consiglio.

Buona lettura.

Di Enrico Pompeo

Enrico Pompeo è nato a Livorno nel 1972. Docente di Lettere, è autore dei romanzi: ‘Una curva improbabile’ (Edizioni Edicom 2001); ‘Il Drago, il Custode, lo Straniero’ (Ed. Creativa 2016. Premio Speciale della Giuria ‘Alda Merini’ 2017), ‘Nessuno ha dato la buonanotte’ (MDS editore, novembre 2021.Prima ristampa Aprile 2022) e di un libro di racconti ‘Scritti (S)Connessi’ (Ed. Creativa 2018. 3° Classificato in ‘EquiLibri’ 2018). È drammaturgo e regista dello spettacolo ‘La Cattiva Strada’, patrocinato dalla Fondazione De André. Scrive recensioni per le riviste ‘Azione Nonviolenta’ e ‘Offline’. Organizza laboratori di arte e comunicazione presso l’Agriturismo Montevaso.

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