Un Sindaco obiettore di coscienza, o un obiettore di coscienza Sindaco, è una bella novità e anche una grande soddisfazione.
Durante gli incontri pubblici della campagna elettorale, Damiano Tommasi lo ha sempre ricordato: “sono un obiettore di coscienza”, anche per richiamare la sua scelta di un politica non gridata, gentile, corretta, salda nei principi e nei valori di rifiuto della violenza, anche verbale. Damiano Tommasi ha usato un linguaggio nonviolento, non ha attaccato, non ha fatto falli, ha valorizzato il rispetto e il dialogo, l’apertura. Una rivoluzione etica ed estetica.
L’impostazione nonviolenta che Damiano ha dato alla campagna e alla sua coalizione, gli ha permesso di andare avanti con la forza tranquilla, e di arrivare a fare Rete! Il riferimento costante a don Lorenzo Milani e alla sua pedagogia (l’elezione di Tommasi è arrivata proprio nell’anniversario milaniano), e i trascorsi sul campo con le partite amichevoli contro la violenza, o le iniziative per la pace e il rifiuto della armi, fanno del nuovo Sindaco di Verona il testimone privilegiato di un nuovo laboratorio politico e civico che va oltre il centro sinistra, lasciano intravvedere un nuovo metodo anche nell’arte politica della gestione della cosa pubblica.
Verona, con il Sindaco obiettore, potrà riscattarsi, dare di sè – finalmente – una nuova immagine nazionale, più corrispondente a ciò che la città ha costruito e consolidato negli anni: la Verona del sociale, della solidiarietà, la Verona missionaria, la Verona delle Arene di pace e disarmo.
Il Movimento Nonviolento, che proprio a Verona ha la sua sede nazionale, sarà al fianco di questa nuova esperienza civica, dando ogni contributo possibile per fare della città la capitale del pacifismo grazie anche ad un Sindaco nonviolento.
Mao Valpiana
presidente del Movimento Nonviolento