• 23 Novembre 2024 9:40

Consiglio di lettura 58 – Una questione privata

DiEnrico Pompeo

Nov 3, 2022

CONSIGLIO DI LETTURA N.58

Una questione privata
Beppe Fenoglio
Einaudi
Pag.128

Per molti questa è stata una lettura scolastica, alle superiori o per chi le ha fatte, all’università come testo di riferimento per comprendere in pieno la Resistenza. Che senso ha rileggerlo oggi? Forse perché aleggiano fantasmi di situazioni politiche che ricordano l’avvento del ventennio? Perché c’è una discussione in corso su cosa fare in caso di possibile escalation di un conflitto bellico? Certamente queste sono valide motivazioni, ma la ragione principale può essere un’atra: questo libro parla a ciascuno di noi a prescindere dal tempo in cui ci troviamo a leggerlo.

Fenoglio compie un’operazione difficilissima e preziosa: costruisce una storia in cui niente  è spiegato, tutto viene soltanto evocato,  un racconto che lascia domande, questioni irrisolte, come il finale, ancora oggi così enigmatico e controverso.

Siamo nelle Langhe, in un paesaggio avvolto dalla nebbia, dove ogni cosa sembra svanire, diventare fantasma di se stessa, apparizione eterea. Ma non è questa la condizione che tocca a ogni soldato, a chi viene toccato dalla violenza, dalla cieca e sanguinaria (non) logica delle armi? Sempre pieno di fango, sporco, Milton attraversa questi luoghi per trovare una risposta a un dubbio che lo divora: se la sua amata Fulvia lo abbia tradito con il suo miglior amico, partigiano anche lui, appena preso prigioniero dai fascisti. Il protagonista vaga in un territorio che rimane indifferente, pieno di figure spettrali, di luoghi, ponti, case, fienili che appaiono improvvisamente in un raro momento in cui la luce penetra il grigiore della nebbia. Tutto sfugge, si nasconde ed è evidente che il senso che Milton cerca è anche quello relativo a questa guerra, al senso della sua vita e a quello delle esistenze degli altri. Ma quello che trova è un muro di alberi che si chiudono davanti, persone che dicono cose ambigue, e questi incontri lo lasciano ancora più confuso e indeciso.

In questa ricerca affannosa e inconcludente per natura, Fenoglio ci suggerisce un’amara, quanto profonda riflessione: che in periodi di crisi, di conflitto i confini, i limiti si sfaldano e non c’è più distanza tra una dimensione collettiva di contrapposizione fascisti contro partigiani da quella personale, privata, di un tentativo di comprensione di un possibile, forse probabile, triangolo amoroso.

Libro incredibile, dove Fenoglio si distacca dall’idea di dare soluzioni, di offrire una disamina completa di un periodo storico, come ancora voleva ne ‘Il Partigiano Jhonny’. Qui siamo oltre: il grandissimo scrittore non scrive un romanzo sulla lotta partigiana, ma sulla lacerazione interiore di ogni individuo che sa di dover lottare per la giustizia e la libertà, ma ha dubbi, paure, domande, questioni che nessuno può districare, proprio come il velo della nebbia che ricopre tutto.

Scritto in un linguaggio semplice, ma ricco di termini poetici e metafore fulminanti, questo romanzo andrebbe tenuto sul comodino e riletto, anche una pagina al giorno, come prontuario per non perdere la propria umanità, la capacità di provare comprensione per se stessi e gli altri, pur non dimenticando da che parte stanno i carnefici e dove le vittime.

Libro epocale. Da rileggere, scoprire per la prima volta o riassaporare.

Imprescindibile.

Buona lettura.

 

 

Di Enrico Pompeo

Enrico Pompeo è nato a Livorno nel 1972. Docente di Lettere, è autore dei romanzi: ‘Una curva improbabile’ (Edizioni Edicom 2001); ‘Il Drago, il Custode, lo Straniero’ (Ed. Creativa 2016. Premio Speciale della Giuria ‘Alda Merini’ 2017), ‘Nessuno ha dato la buonanotte’ (MDS editore, novembre 2021.Prima ristampa Aprile 2022) e di un libro di racconti ‘Scritti (S)Connessi’ (Ed. Creativa 2018. 3° Classificato in ‘EquiLibri’ 2018). È drammaturgo e regista dello spettacolo ‘La Cattiva Strada’, patrocinato dalla Fondazione De André. Scrive recensioni per le riviste ‘Azione Nonviolenta’ e ‘Offline’. Organizza laboratori di arte e comunicazione presso l’Agriturismo Montevaso.

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