• 22 Novembre 2024 20:27

L’antibarbarie 2022: La nonviolenza in Italia, a partire da Aldo Capitini e dal suo pensiero

Diadmin

Nov 13, 2022

Giovedì 17 novembre 2022, alle ore 17.00, presso l’aula R del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena e Reggio Emilia (via San Geminiano, 3), ci sarà il secondo appuntamento del ciclo “l’antibarbarie”.

L’argomento sarà “La nonviolenza: non sogni ma azioni. A partire da Aldo Capitini”

in occasione della pubblicazione del volume

L’atto atomico della nonviolenza – relazioni, stili di vita, educazione: Aldo Capitini e la tradizione Nonviolenta” (edizioni La Meridiana, 2022)

L’autrice Gabriella Falcicchio (Università di Bari) dialogherà con Thomas Casadei (Università di Modena e Reggio Emilia – RUniPace, Rete delle Università italiane per la Pace), mettendo a fuoco la figura e il pensiero di Aldo Capitini, maestro della nonviolenza in Italia, fondatore del Movimento Nonviolento e della rivista Azione nonviolenta, promotore di iniziative (come la marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961) per il rifiuto integrale della guerra e la costruzione della pace fondata sulla giustizia.

L’iniziativa è promossa dal Movimento Nonviolento in una cornice progettuale che ha il suo centro presso il Windsor Park (con il sostegno del Comune di Modena) e la sua forza in una rete di collaborazioni tra più soggetti istituzionali e associativi: in modo particolare l’Università di Modena e Reggio Emilia, che aderisce al progetto RuniPace-Rete Università Italiane per la Pace, poi le diverse associazioni che insieme concorrono al “progetto Officina Windsor”, e inoltre la Casa per la Pace, la Caritas diocesana, la coop sociale Mediando.

L’antibarbarie è la nonviolenza con il suo ricco patrimonio di strumenti teorici e pratici, come antidoto alla barbarie che abbonda nel mondo contemporaneo, non solo con i massacri e le devastazioni delle guerre, ma anche con i muri e i respingimenti dei migranti e con le tante, costanti violazioni dei diritti umani, in Italia e nel mondo.

E’ urgente e necessaria una rivoluzione culturale che “disarmi le menti”, che ripudi la guerra come mezzo per la risoluzione delle controversie internazionali, che assuma come riferimento i principi della dichiarazione universale dei diritti umani, che ci impegni alla costruzione della pace ogni giorno, nella quotidianità e nell’umanità anche dei piccoli gesti.

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