• 22 Novembre 2024 1:56

La Romagna e l’alluvione

DiGiorgio Gatta

Giu 18, 2023
È passato un mese dalla notte fra il 16 e il 17 maggio quando si è verificata l’alluvione che ha investito quasi tutta la Romagna con smottamenti franosi nelle colline e negli Appennini.
Ne è nato un diario estemporaneo sulla mia Faenza provocato dalle mie emozioni scritte per una chat su Telegram fra formatori.
17 maggio
È arrivata tutto in una volta stanotte, del tutto inattesa essendo a distanza dall’argine del fiume, un’ondata d’acqua dalla rottura di un argine che prima ha allagato le campagne, poi ha sommerso via Lesi e poi è arrivata in via Bendandi e nell’ultimo tratto di via Cesarolo verso la ferrovia.
Nessun danno agli appartamenti ma solo cantine e garage completamente sommersi dall’acqua.

19 maggio

Mattinata di ieri in giro per una Faenza irriconoscibile e disastrata dopo l’alluvione che ha colpito gran parte della città, me compreso. Come per incanto la potevi attraversare solo a piedi! Ponti chiusi alle auto… E siamo ancora in piena emergenza….

20 maggio

Ieri ho fatto dei passi in zona Borgo, nella parte più bassa e vicina al fiume, mezzi di soccorso dappertutto, cataste di roba da buttare, auto catapultate in posizioni improbabili, passo davanti ad una lavanderia dove avrei voluto lavare i miei indumenti: devastato…fango dappertutto…

Una gelateria è diventata un punto di soccorso e in un furgoncino si distribuisce un pasto caldo per i volontari del fango…

Insomma a pochi metri da me sembra che sia scoppiata una guerra…mentre da noi ci abbiamo rimesso solo le cantine e i garage…

Ma la gente, nel secondo giorno, inizia a dare in escandescenze e non si accorge che è solo una privilegiata perché in molte altre parti della città l’acqua ha invaso gli appartamenti ed è andata molto molto peggio che a noi.

In fin dei conti noi abbiamo solo buttato via roba vecchia mentre altri hanno perso tutto.

Per me è una grande opportunità per ripartire da zero con altri presupposti…

Cercavo solo di procrastinare quello che avrei dovuto fare da tempo: ci ha pensato la natura!

La natura va ascoltata sempre!

Ma noi ce ne siamo dimenticati perché ci consideriamo superiori con la nostra tecnologia, il nostro egoismo e pensare solo al nostro ombelico ha preso il sopravvento…

22 maggio

Ho sistemato le ultime faccende con il mio condominio stamattina, pensando di avere messo tutte le cose a posto, invece mentre mi distraggo un attimo mi accorgo incredibilmente e improvvisamente che si ritorna ad ognuno fa per sé.

Viene il fabbro per la sistemazione dei portoni del garage (lo stesso si riufiuterà poi di fare i portoni per lo sdegno che prova di fronte ai prezzi tripplicati per le materie prime, n.d.r.) e i miei condomini lo stanno per congedare quando intervengo per dire che ci sono anche quelli degli altri…

Vado verso il centro e non riconosco più la mia città, mi viene da piangere, ma mi trattengo, poi invece il passo si fa più deciso e risoluto…

La mia meta è un amico che mi ha chiesto aiuto: c’è bisogno di persone…

La strada non esiste più, solo cumuli di roba buttata, per cui bisogna fare lo slalom per accedere al numero civico 20 di via Orzolari.

Durante il percorso vado a trovare un amico che dice:

“La pasticceria che sta di fronte ha avuto un milione di danni.”

Aggiungendo:

“Abbiamo sfidato la natura e la natura si è ribellata.”

Coincidenze:

Pochi istanti prima avevo pensieri del tutto simili…

23 maggio

Un mio amico che aiuta in una casa che se la passa molto peggio della mia e che vado aiutare da ieri sera, ha detto che non si può immaginare cosa vuol dire una casa invasa dall’acqua e dal fango se non lo vivi. È l’inimmaginabile! I giornali e i TG riportano solo in parte…

24 maggio

Stasera di ritorno dall’aiutare un amico mi ha fatto un certo effetto vedere un uomo che curava il giardino condominiale tagliando l’erba… Mentre a pochi metri i giardini non esistono più come pure i campi che sono devastati dall’alluvione…

Due assessori del comune girano in incognito, una parla con un gruppo di ragazzi, l’altro è con una persona al seguito, fra i cumuli di rifiuti in via Orzolari…

Saluto lui, ma ha da fare e non si ferma…

Esco dalla casa dove lavoro e incontro un signore che quando arrivai sembrava che ce l’avesse con me perché ero entrato nella via che secondo lui era inaccessibile.

Poi mi hanno spiegato che in realtà a secondo dei casi i militari fanno entrare chiunque…

Mi fermo a parlare con lui a lungo, sembra che sia la memoria storica della via.

Conosce tutte le case: quando sono state fatte e come sono state fatte.

Dopo una lunga chiacchierata mi congedo da lui che appare molto contento di avermi conosciuto.

Sto uscendo dalla via e vedo un gruppo di persone attorno a un “ragno” che prende su i materiali, perché se non ci pensano loro, i militari (dall’altro lato della strada e dirimpetto all’argine rotto, n.d.r.) fanno poco, eppure hanno grandi mezzi….Così loro dicono….

4 giugno

Un temporale improvviso. Di nuovo si crea una situazione paradossale: mentre si pensa di avere sotto controllo tutto, il quadro elettrico delle pompe del cortile non risponde più e noi ci riallaghiamo parzialmente.

Poi per fortuna il temporale finisce anche se stiamo in uno stato di agitazione comunque.

L’unica consolazione è una lumachina che riappare dopo tanta acqua…

Questo mi rincuora e mi fa pensare che la natura fa il suo corso, non preoccupandosi delle nostre agitazioni.

Noi stiamo facendo tutto il possibile per salvaguardare noi stessi nel rispetto della natura?

Di Giorgio Gatta

Giorgio Gatta ha maturato una lunga esperienza nell’associazionismo e nel volontariato per la promozione della cultura della pace. In questo ambito, ha esercitato professionalmente l’attività di formatore per la gestione e la trasformazione dei conflitti con le tecniche della nonviolenza, giungendo a sviluppare progetti nell’ambito dell’Economia Civile. Dal 2004 al 2009, è stato tra gli organizzatori del “Corso per Mediatori Internazionali di Pace” a Bertinoro, facendo parte del suo comitato scientifico. L’iniziativa è stata realizzata nel 2010 nella sede di Santa Sofia (FC) del Centro Residenziale Universitario. Dalla seconda metà degli anni '80 ha sviluppato una lunga serie di esperienze di studio e di relazioni, fino ai giorni nostri, in ambito interculturale e verso la metà degli anni '90 inizia a intraprendere delle esperienze di dialogo interreligioso sia come dialogo ecumenico con le altre confessioni cristiane che dagli anni 2000 come dialogo cristiano-islamico. Attualmente è presidente dell’Associazione T-ERRE Turismo Responsabile di Faenza www.t-erre.org che nasce all’inizio del 2007, con lo scopo di sviluppare iniziative e progetti promozionali, di viaggio, culturali e formativi nel campo del turismo responsabile.