• 22 Novembre 2024 4:58

A Gaiba dove i sogni diventano realtà

DiGiorgio Gatta

Gen 14, 2024

“Lo sai che a Gaiba c’è l’unico torneo di tennis per professioniste su erba naturale in Italia e uno dei sette tornei in preparazione a Wimbledon, il WTA 125?”

Quando me lo dice Nicola Zanca, Sindaco di Gaiba, nel Polesine, lo guardo stralunato e penso che mi prenda in giro.

Siamo nella splendida location dell’imbarcadero di Gaiba (in provincia di Rovigo) del Club Nautico S. Anna, un po’ la seconda casa di Telemaco Paramatti o forse la prima, non si capisce bene…vista la manutenzione…così ben tenuta…

Si sta scherzando in verità sull’imbarcadero, ma questa notizia – vera, anzi verissima – mi arriva dritta a fil di spada e non posso fare a meno di ripensarci.

Sono partito per Gaiba in un sabato pomeriggio di metà settembre per arrivare in tempo alla bella iniziativa dell’Associazione Comuni Virtuosi della Regione Veneto che vede la partecipazione di Gianfilippo Mignogna, sindaco, esperto su come rigenerare un borgo di un area marginale del nostro Paese.

Sul navigatore, Gaiba mi viene appena segnalata in un punto sull’itinerario, ma nulla più: avrò fatta la strada giusta o forse c’è un’altra Gaiba in giro per il mondo di cui non mi sono accorto?

Interrogo la casellante all’uscita dall’autostrada, ma aumenta la mia confusione in quanto mi dice che ho sbagliato strada e ci si arriva da Ferrara, poi capisco che in realtà è lei che sa solo arrivarci da Ferrara.

Le dico con cortesia:

“Ma io sono ad Occhiobello!”

Dunque proseguo per la “prateria” polesana: nessuna indicazione per Gaiba e comincio a pensare al Far West...prima o poi troverò un cartello fatto con delle assi di legno ben puntato con due paletti e un avvoltoio appollaiato sopra…

Finalmente ci sbatto contro al fatidico cartello che indica Gaiba e sotto sta scritto: “Il paese che ha inventato il tennis sull’erba”…o qualcosa del genere…

Mah, sarà questo? Ci sono!

Il Sindaco autoironizza su quel cartello e si prende in giro da solo.

Per me è una trovata di marketing eccezionale e da buon romagnolo non posso che apprezzare la “sboronagine” del Sindaco.

Per noi in Romagna essere sboroni è una qualità indiscussa: andare fuori dalle righe, esercitare la propria creatività, fare qualcosa che altri non fanno…


Come è stato è possibile che in un Borgo di 900 abitanti, un gruppo di cinque ragazzi (tutti under 30), partendo da zero, sia riuscito a raggiungere l’obiettivo di organizzare uno degli eventi tennistici più importanti d’Italia: Gaibledon?


Questo ve lo può spiegare Nicola Zanca, Sindaco di Gaiba e anche solo per questo motivo Gaiba vale la pena di essere visitata, perché vi può mostrare che i sogni sono fatti per essere realizzati e se ci sono riusciti loro vuol dire che tutto può succedere!

Quando ci lamentiamo che le cose non vanno nei Borghi, che è colpa degli altri e che tanto non si può fare nulla: prendiamo esempio da Gaiba!

Arrivederci nel Borgo dove i Sogni divengono realtà e dove immaginare il proprio destino è lecito oltreché legittimo, come per la splendida coppia di sposi che ho conosciuto, che ha scelto Gaiba come loro nido d’amore…

Sono tante le storie da raccontare se avrete la pazienza di ascoltarle perché i polesani sono gente riservatissima!

Foto di Giulia Callegari a Villa Fiaschi con il Sindaco al centro e il proprietario Gianni Ottoboni.

Di Giorgio Gatta

Giorgio Gatta ha maturato una lunga esperienza nell’associazionismo e nel volontariato per la promozione della cultura della pace. In questo ambito, ha esercitato professionalmente l’attività di formatore per la gestione e la trasformazione dei conflitti con le tecniche della nonviolenza, giungendo a sviluppare progetti nell’ambito dell’Economia Civile. Dal 2004 al 2009, è stato tra gli organizzatori del “Corso per Mediatori Internazionali di Pace” a Bertinoro, facendo parte del suo comitato scientifico. L’iniziativa è stata realizzata nel 2010 nella sede di Santa Sofia (FC) del Centro Residenziale Universitario. Dalla seconda metà degli anni '80 ha sviluppato una lunga serie di esperienze di studio e di relazioni, fino ai giorni nostri, in ambito interculturale e verso la metà degli anni '90 inizia a intraprendere delle esperienze di dialogo interreligioso sia come dialogo ecumenico con le altre confessioni cristiane che dagli anni 2000 come dialogo cristiano-islamico. Attualmente è presidente dell’Associazione T-ERRE Turismo Responsabile di Faenza www.t-erre.org che nasce all’inizio del 2007, con lo scopo di sviluppare iniziative e progetti promozionali, di viaggio, culturali e formativi nel campo del turismo responsabile.