Un’ulteriore rilevante acquisizione riguarda il pieno riconoscimento che l’educazione interculturale è una delle voci di un più ampio processo di sviluppo e rinnovamento del discorso formativo necessario per tutti, per le nuove generazioni, nel mondo delle complessità, in cui una solida formazione plurilingue interessa, appunto, il futuro di tutti, in quanto l’apertura e la curiosità verso forme culturali differenti, non solo sono gesti di accoglienza, ma competenze, abilità e capacità importanti per affrontare contesti di lavoro, di impegno, di vita. A livello di macrosistema, l’esperienza interculturale nel nostro Paese sembra contraddistinta dalla discrepanza fra politiche di interazione sociale e scolastica e investimenti economici. Questo aspetto segna un punto di enorme debolezza del nostro sistema, alla luce degli studi comparativi internazionali, che segnalano come il successo scolastico degli alunni migranti avvenga proprio in quei paesi che intervengono con investimenti importanti, per ridurre il dislivello di status economico e sociale delle famiglie, finalizzati a sostenere progetti multiculturalisti, antidiscriminatori, antirazzisti, per sostenere la qualità dell’istruzione nel suo complesso, per cui progetti di educazione, di revisione interculturale dei saperi e della prevenzione della discriminazione e del pregiudizio, dovrebbero realizzarsi anche in scuole che non contemplano la presenza di alunni migranti.
Dunque progetti antirazzisti e antidiscriminatori sono necessari all’interno dell’istituzione scuola e negli ambiti dell’associazionismo culturale, civile e sociale, per rispondere alle grandi domande sull’identità, nei luoghi, nei processi, nelle parole identitarie, nel dialogo tra le discipline, in quanto nessuno è straniero in se stesso, ma solo nello sguardo altrui, per oltrepassare l’ideologia e l’identità culturale, nazionale, etnica e razziale tramite il métissage che riguarda tutti, nel riconoscimento, nel decentramento culturale, nella condizione dialogica, perché la scuola è di tutti e per tutti, nella cittadinanza plurale e reciproca.
Laura Tussi
http://www.liberolibro.it/
http://www.unimondo.org/