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Da Hiroshima e Nagasaki all’Italia e al mondo: basta armi nucleari

Diadmin

Ago 2, 2016

A 71 anni dall’utilizzo delle bombe atomiche sui cieli del Giappone, che hanno portato la capacità distruttiva dell’uomo a livelli inauditi, molte saranno le commemorazioni ufficiali, di istituzioni e società civile. E molte saranno anche, in tutto il mondo, le iniziative che – a partire dal ricordo di Hiroshima e Nagasaki – continueranno la loro mobilitazione per un percorso che porti al disarmo nucleare completo.

Il 6 e il 9 di agosto possono essere considerati l’inizio dell’anno disarmistico nucleare, da cui campagne, organizzazioni, reti nazionali ed internazionali che si occupano della messa al bando definitiva delle bombe nucleari prendono slancio ed energia per il proprio lavoro.

In Italia l’appuntamento forte è con “Pace in Bici”, l’iniziativa promossa da “Beati i costruttori di Pace” in alcune province del Nord-Est italiano (i luoghi della Grande Guerra, ma anche del dispiegamento di bombe nucleari sul nostro territorio).

Hiroshima e Nagasaki: memoria ancora in carne viva che ci chiede di cambiare e velocemente la nostra storia” si legge nell’appello di convocazione dell’iniziativa.

Il nostro lavoro deve essere anche quotidiano con le situazioni che incontriamo– afferma don Albino Bizzotto presidente dei Beati i Costruttori di Pace – Ci stiamo abituando a un’Europa violenta e disumana con i più poveri e disgraziati perché i soldi, le merci e il nostro benessere materiale ci fanno chiudere gli occhi e il cuore verso bisogni elementari di sopravvivenza di tanti disperati. Continuiamo a riempire il mondo di armi e ci lamentiamo perché non ci sono risorse per la pace e per il sociale! Così non va bene” conclude don Bizzotto.

Per tutti questi motivi una trentina di ciclisti si daranno appuntamento la sera del 5 agosto a Longare (provincia di Vicenza) e la mattina successiva, alle 8.15 si terrà un momento di memoria del bombardamento di Hiroshima presso il Site Pluto. La carovana toccherà le località di Montecchio Maggiore, Trissino, Priabona, Malo, Isola Vicentina, l’Oasi naturalistica di Villaverla, Novoledo, Cittadella, Morgano, Vallenoncello per giungere poi ad Aviano il 9 agosto. Presso la locale base USAF si terrà alle ore 11 la memoria del bombardamento su Nagasaki.

Nel fare il punto degli sviluppi di quest’ultimo anno di impegno per il disarmo nucleare, prendiamo atto di tante iniziative che hanno creato e creano entusiasmo e ottimismo, pur in mezzo ad una situazione mondiale sempre più allarmante” afferma Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace e del direttivo internazionale di International Peace Bureau. “Va notato in particolare il cambio possibile nella dottrina nucleare statunitense, mentre i recenti fatti di Turchia dimostrano l’alta problematicità del dispiegamento degli ordigni in varie zone del mondo”.

Il (fallito) colpo di stato in Turchia ha infatti dimostrato la pericolosità della presenza di bombe nucleari nella base di Incirlik coinvolta nelle operazioni del golpe (ordigni peraltro nemmeno utilizzabili dagli aerei di stanza nella struttura! Quindi con ruolo puramente di deterrenza politica, del tutto inutile ad esempio verso i gruppi terroristi). Ciò ha stimolato un forte dibattito sugli aspetti di sicurezza come ha sottolineato Hans Kristensen della Federation of American Scientist “La situazione della sicurezza in Turchia e nella zona della base di Incirlik non rispondono più ai requisiti per la sicurezza che gli Stati Uniti considerano come indispensabili per le armi nucleari. Nella vita non capita di ricevere sempre un chiaro avvertimento prima che avvenga un disastro. L’avvertimento lo abbiamo ricevuto. È arrivato il momento di ritirare quelle armi.

Si apre quindi l’opportunità di riuscire finalmente a far rimuovere le bombe nucleari statunitensi da quel Paese, e quindi anche dagli altri paesi europei compresa l’Italia: non sarà per rispetto degli impegni del Trattato di Non Proliferazione, ma anche per la paura che quegli ordigni vengano usati come pedine o merce di scambio in azioni terroristiche.

A livello internazionale diverse sono le piste di lavoro e le prospettive aperte per un percorso di disarmo nucleare; a partire dai lavori dell’Open Ended Working Group proposto in sede ONU da Ban-ki Moon, grazie alla pressione della campagna internazionale ICAN, con l’idea di una Conferenza mondiale nel 2017, per la prima elaborazione di un trattato. Nel mese di agosto i componenti dell’OEWG si riuniranno per definire esattamente cosa includere nel documento finale. “I movimenti e le campagne per il disarmo nucleare hanno già presentato le loro richieste – commenta Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo – in gran parte accolte da una maggioranza degli Stati presenti. Anche noi, come parte delle iniziative della società civile mondiale su questo tema, faremo la nostra parte”.

Ma la prospettiva più rilevante dei prossimi mesi è la possibilità di grandi cambiamenti nella dottrina nucleare degli Stati Uniti: è forte la probabilità che il Presidente Obama voglia lasciare un segno tangibile di quella sua visione di un mondo libero da armi nucleari enunciata a Praga nel marzo 2009, ma verso la quale non ha mosso passi concreti. “L’adozione della politica del No First Use(impegno a non usare mai le armi nucleari, come primo colpo), la riduzione dei livelli di allerta, la rimozione delle bombe dai territori di Stati esteri, la riduzione dei finanziamenti per i progetti di ammodernamento dell’arsenale nucleare statunitense sono tutte possibilità concrete e sarebbero davvero passi molto positivi” conclude in merito Lisa Clark.

E’ possibile, quindi, che per il 6 agosto 2017 potremo celebrare l’inizio di quel percorso internazionale verso la definizione e adozione di un Trattato che metta al bando gli ordigni nucleari, uniche armi di distruzione di massa non ancora considerate fuori legge.

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