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I potenti delle guerre

Diadmin

Ago 15, 2016

La spedizione militare in Libia, in atto da anni, non ha come obiettivo primario l’espulsione dell’Isis da Sirte ma la spartizione di risorse (petrolio, gas, acqua fossile, fondi sovrani libici confiscati nel 2011) e il controllo di territori ritenuti fondamentali per gli interessi di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Italia assieme a Turchia, Egitto, paesi arabi e altre potenze.

L’azione bellica, preparata da tempo con insediamenti europei in Tripolitania, Cirenaica e Fezzan, è animata da logiche neocoloniali che sfruttano il caos geopolitico con rischi altissimi per la Libia, il nord Africa, il Medio Oriente, l’Italia. Costituisce un regalo al demonizzato Califfo e alla proliferazione del terrorismo. Aggrava i mali da contrastare. Prepara ulteriori divisioni e dolore.

Occorre rilanciare un’offensiva diplomatica per l’unità della Libia (dirigenti dell’ENI hanno dichiarato al “Corriere della sera” che occorre “farla finita con la finzione libica”) con il protagonismo di forze locali libere da alleanze ambigue, mutevoli e interessate, con l’accordo tra città e tribù (usate ora da questa o quella potenza), con la presenza attiva dell’ONU coerente con la sua Carta fondativa (che prevede forme di “polizia internazionale” o di interposizione molto diverse dalla guerra), con un serio lavoro di intelligence, con pratiche di riconciliazione, con esperienze di dialogo interreligioso.

Pace è grande e vera politica, è forza della verità (la gandhiana satyagraha), è capacità di trasformazione costruttiva dei conflitti, è creazione delle condizioni di pace per un futuro libero dalla forza ingannatrice e ipocrita della violenza armata a servizio di pochi potenti pronti a destabilizzare per stabilizzare a loro favore.

Nei giorni in cui la liturgia ci offre nel Magnificat (15 agosto) l’immagine della caduta dei potenti dai loro troni, condividiamo le parole del papa dello scorso 7 agosto, riguardanti i prezzi dei conflitti armati in Siria, ma anche Iraq, Sud Sudan e in molti altri Paesi a noi vicini o lontani, soprattutto “il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti”.

15Firenze, 13 agosto 2016
Pax Christi Italia

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