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Microbiografie / 19 – un ch’al vindèva i aquiloni

DiGiorgio Maghini

Dic 6, 2017

So’ quant di fa a son stà a Pomposa,

e in spiàgia a gh’i’era n’umarin ch’al vindèva

i aquiloni.

Advers zzinc’or, zzinc e’n quart,

l’umarìn l’a guardà in su e l’è vulà via con tutt’

i so’ aquiloni.

Andand in su, l’è dvintà sempar più pìcul e

int’al zir ad du minut –

a l’en perss ad vista.

Sgonda mi al s’è stufà,

parchè l’à passà tut al dopmezzdì

a mustrar al zziel a la zentt,

e la zentt l’a n’ag dava brisa da ment.

L’è un pcà,

parché i aquiloni i’era

purassà bei,

e alzier.

(Qualche giorno fa sono stato a Pomposa / e in spiaggia c’era un ometto che vendeva gli aquiloni. / Verso le cinque, cinque e un quarto, in un attimo / l’ometto ha guardato in su ed è volato via, con tutti i suoi aquiloni. / Andando in su, è diventato sempre più piccolo e – nel giro di due minuti – l’abbiamo perso di vista. / Secondo me si è stufato / perché ha passato tutto il pomeriggio a mostrare il cielo alla gente / e la gente non gli dava retta. / È un peccato / perché gli aquiloni erano davvero belli / e leggeri.)

Di Giorgio Maghini

Pedagogista e counsellor ad indirizzo sistemico-relazionale. Si occupa attualmente dell’ufficio comunicazione della Istituzione per i servizi educativi del Comune di Ferrara. Obiettore di coscienza, è stato Insegnante di sostegno e, in seguito, coordinatore pedagogico nella scuola dell’infanzia. Attualmente coordina un gruppo di Insegnanti di Religione, coi quali riflette sulla comunicazione della spiritualità nel mondo multiculturale. Ha insegnato "Teorie della comunicazione” all’Istituto di Scienze Religiose di Ferrara.

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