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Problemi che i bambini risolvono

DiMauro Presini

Apr 15, 2019

Molti bambini (ma, ahimè, anche vari adulti) pensano che i problemi siano solo quelli con i numeri e con le operazioni.
Naturalmente non è così e anche loro hanno bisogno di impararlo per perfezionare gli strumenti cognitivi e relazionali che gli consentiranno di affrontare le varie situazioni problematiche che incontreranno nella vita.
Qualche giorno fa a scuola, nel mio piccolo, ho voluto sorprendere i bambini e le bambine della classe quarta elementare dettando loro quattro problemi.
Visto che io insegno le materie dell’ambito linguistico, non se lo aspettavano ma sono stati molti bravi a capire esattamente sia l’ironia che la serietà della mia proposta.
Socializzo le loro risposte soprattutto per far capire che i bambini sono inclusivi perché guardano prima alle qualità umane delle persone piuttosto che al colore della loro pelle o alle loro eventuali disabilità, sono altruisti perché si rendono conto di aver bisogno degli altri, sono generosi perché desiderano aiutare ed essere aiutati e sono pacifici perché, quando ci sono diversi punti di vista, hanno bisogno di trovare accordi fra loro per continuare a stare insieme giocando.
Socializzo le loro risposte per far capire che diventando adulti è facile scordare le priorità che si avevano da bambini e, vivendo in una società dei consumi competitiva e disumanizzante, in presenza di cattivi maestri si impara ad essere egoisti, ad emarginare, ad odiare e a mettere in classifica gli esseri umani… come se questa fosse la normalità e non invece una visione del mondo intollerante e non accogliente.
Comunque la pensiate, l’esercizio che ho dato era il seguente:

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Risolvi i seguenti problemi con le quattro operazioni, spiegando la tua risposta:
1) diversità + diversità =
2) una classe – dei bambini =
3) un aiuto x qualcuno =
4) un gruppo : da diversi punti di vista =
Di seguito ci sono alcune delle loro risposte.

DIVERSITÀ + DIVERSITÀ =
O meglio: che risultato si può ottenere aggiungendo diversità a diversità?

Si può ottenere ostilità reciproca perché se una diversità ne incontra una uguale a lei non fa niente, ma se invece ne incontra una diversa scatta subito qualcosa che spinge le due diversità ad avere una reciproca ostilità. Però si possono anche ottenere più idee perché la somma delle diversità dà come risultato più idee.
2013-01Per me le diversità formano persone diverse da noi, che noi non ci aspettiamo in quel modo ma che possono fare cose come noi o anche meglio di noi.
Siamo tutti diversi perché abbiamo idee, emozioni, opinioni diverse, amicizie e qualità diverse quindi per me, dalla somma di due diversità si possono ottenere più armonia e più felicità perché non importa come siamo fatti di fuori, dobbiamo vedere prima come siamo di dentro.
Se fossimo tutti uguali non scopriremmo niente di nuovo, non ci sarebbe divertimento; per me invece dalle diversità si potrebbero ottenere più allegria e più legami.
Le diversità messe insieme creano più idee e più fantasia perché ognuno ha i suoi pensieri e le sue soluzioni.

UNA CLASSE – DEI BAMBINI =
O meglio: cosa si può creare sottraendo dei bambini ad una classe?

Stare a scuola vuol dire imparare divertendosi quindi se in una classe mancano dei bambini non è molto bello perché c’è meno collaborazione.
2017-7Si creano meno idee e meno fantasie: non c’è il divertimento di prima perché tutti insieme ci si diverte di più.
Per me si crea meno voglia di stare con i compagni perché ci sono meno risate e meno felicità.

Senza gli altri tendiamo ad annoiarci e a giocare da soli e poi ci sentiamo persi.
Se mancano dei bambini in una classe non è più la stessa cosa perché c’è più tristezza e meno divertimento; non si fanno le cose come si facevano prima perché mancano delle persone che rendevano le cose meno noiose.
Tutti i bambini valgono molto e possono avere delle emozioni e dei pensieri; in una classe senza alcuni bambini si potrebbe creare più noia perché c’è meno fantasia.

UN AIUTO X QUALCUNO =
O meglio: cosa si può produrre moltiplicando gli aiuti per qualcuno?

2013-8Fare una cosa per qualcuno serve ad aiutarsi a vicenda perché se tu fai una cosa gentile e se sai capire le difficoltà degli altri, gli altri possono aiutarti.
Se aiuti gli altri poi gli altri possono imparare ad aiutare.

Se uno aiuta una persona a fare qualcosa si sente felice e rilassato perché è stato generoso nei confronti di quella persona che ha bisogno di una mano.
Aiutando il tuo prossimo si possono creare nuove amicizie perché riceverai altri aiuti in altre forme.
Aiutare qualcuno ti fa sentire meglio perché hai fatto la cosa giusta.
Mi rende felice fare un cosa gentile per qualcuno perché nessuno da solo è un supereroe e tutti hanno bisogno di aiuto.

UN GRUPPO : DA DIVERSI PUNTI DI VISTA =
O meglio: cosa puoi ottenere dividendo un gruppo che la pensa in modi diversi?

Se sei in un gruppo, prima o poi ti accorgi che tutti hanno idee diverse; con le idee diverse si possono formare dei litigi perché tutti pensano che la propria idea sia la più bella e che le altre siano brutte invece devi sapere che non esisti solo tu e anche gli altri hanno diritto di esprimere i propri pensieri.
Ci sono persone che pensano in maniera diversa da te e che vanno tutte per la propria strada.
Tutti vogliamo fare quello che vogliamo ma anche gli altri lo vogliono e così il gruppo si divide; per evitarlo si può trovare un accordo e si può fare una volta quello che vuole fare uno e un’altra volta quello che vuole un altro.

Se ognuno pensa una cosa diversa si possono creare discussioni e litigi invece bisognerebbe provare a mettersi d’accordo.
Si potrebbe trovare un compromesso e restare uniti.
Se un gruppo è diviso ci si arrabbia e si litiga perché non ci si mette d’accordo e non si decide cosa fare… però, se si vuole, ci si può unire tutti insieme formando un solo gruppo che gioca insieme, anche se la si pensa in modi diversi.
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Di Mauro Presini

Mi chiamo Mauro Presini, sono maestro elementare specializzato per l’integrazione. Sono stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta mi occupo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordino il giornale dei bambini: “La Gazzetta del Cocomero“. Dal 1996 curo Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara. Sono impegnato nella difesa della Scuola Pubblica intesa come "organo costituzionale".

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