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A chi ha finito le parole

DiMauro Presini

Mar 11, 2018

A chi ha finito le parole,
a chi le insegna nelle scuole.
A chi inventa quelle nuove,
a chi le sente e si commuove.
A chi le trova nel cassetto,
a chi le butta sotto il letto.
A chi le usa per odiare,
a chi sa far innamorare.
A chi le dice per ferire,
a chi parla per guarire.
A chi ci gioca per pensare,
a chi ci gode a provocare.
A chi coltiva le parole,
come fosser delle aiuole.
A chi pensa che il coraggio
debba uscire dal linguaggio.
A chi spera che il domani
ci ritrovi un po’ più umani.
A chi crede, in onestà,
all’uomo che migliorerà.
Le parole, anche amare,

son condizioni per pensare.

Di Mauro Presini

Mi chiamo Mauro Presini, sono maestro elementare specializzato per l’integrazione. Sono stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta mi occupo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordino il giornale dei bambini: “La Gazzetta del Cocomero“. Dal 1996 curo Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara. Sono impegnato nella difesa della Scuola Pubblica intesa come "organo costituzionale".

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