Dichiarazione urgente per l’Afghanistan. UNOY Peacebuilders e la SAARC Youth Platform chiedono l’avvio di colloqui di pace inclusivi per ridurre le violenze in Afghanistan. Anche la Rete italiana Giovani Pace e Sicurezza, di cui il Movimento Nonviolento è co-fondatore insieme a Centro Studi Difesa Civile e Un Ponte per…ha firmato l’appello.
Le organizzazioni della rete di UNOY Peacebuilders sono profondamente preoccupate per la crisi umanitaria in corso in Afghanistan. Da maggio 2021 le escalation e l’assedio delle città e dei villaggi stanno colpendo la vita delle popolazioni civili, così come le forze militari di entrambe le parti dell’esercito afgano e le forze talebane. Con gli attuali sviluppi, la pace e la sicurezza regionali sono minacciate in modo significativo. Inoltre, la continua escalation mina gli anni di sforzi dei processi di costruzione della pace, sia da parte dei leader globali che dei giovani.
L’attuale conflitto in Afghanistan è emerso da lotte etniche interne, dopo il ritiro delle truppe sovietiche nel 1990. Con il controllo di Kabul e delle principali regioni dell’Afghanistan nel 1996, lo stato di diritto e il potere dei talebani si sono espansi enormemente. Dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001 e le sfide nell’estradare Osama Bin Laden, è scoppiata un’insurrezione imminente e di lunga durata tra le forze talebane e i membri della NATO a supporto del governo dell’Afghanistan. I colloqui di pace Intra-Afghan nel 2020, compresi i negoziati per il cessate il fuoco, hanno fatto emergere le aspirazioni di indipendenza e di costruzione di una cornice comune per l’Afghanistan.
Esprimiamo profonda preoccupazione per i continui incidenti che mettono a rischio la sicurezza delle persone che vivono nella regione. Negli ultimi quattro mesi, 715 civili e 1.158 militari dello Stato hanno perso la vita. Non esiste un resoconto documentato delle perdite di vite umane delle forze talebane. Milioni di persone sono sfollate in una terra in cui la maggioranza è impegnata in ideali di pace e nell’affermazione della dignità umana. Esortiamo tutte le parti a ripensare alla pace, inerente ai diritti umani e indispensabile alle comunità. Esortiamo i membri della comunità internazionale a condannare la violenza e ad estendere il loro sostegno per dare priorità alla difesa delle vite umane.
A nome delle organizzazioni giovanili per la costruzione della pace e dei giovani costruttori di pace, ci impegniamo per le manifestazioni visibili della coesistenza pacifica e del dialogo reciproco. Impegnati nella ricerca della pace, esortiamo tutte le parti coinvolte a porre fine alle azioni militari e alla violenza per garantire la sicurezza delle persone, e creare una visione modello per la pace mondiale, vantaggiosa per tutte le parti. Con la convinzione che il dialogo è radicato nel rispetto della dignità umana, esortiamo tutti gli attori a spianare la strada per un Afghanistan pacifico.
Speriamo che i membri della comunità internazionale si uniscano ai nostri sforzi per:
- Costruire percorsi per risolvere il conflitto con mezzi nonviolenti creando un ambiente favorevole e che consenta un dialogo significativo, inclusivo, costruttivo e pacifico.
- Rafforzare la cooperazione e lo scambio reciproco con le organizzazioni della società civile per fornire a coloro che sono stati danneggiati – in particolare giovani, donne e bambini – il supporto umanitario, psico-emotivo e sociale, ed essere un alleato nell’amplificare le loro voci.
- Impegnarsi nella non aggressione reciproca sviluppando meccanismi di riduzione del rischio con l’obiettivo di conferire legittimità alle azioni pacifiche.
- Esortare tutte le parti del conflitto a prendere le misure necessarie per proteggere i civili, compresi i/le giovani, garantendo la protezione dei diritti umani e il rispetto del diritto internazionale.
Scritta da UNOY Asia Youth Advocacy Team. Trad. it. a cura della Rete italiana Giovani Pace e Sicurezza.
Organizzazioni firmatarie
Ágora México
Building Blocks for Peace Foundation, Nigeria
Camilla Pavan, United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC)
CCD Bangladesh
Celina Del Felice
Corporación Motum, Chile
Dr. Collins Santhanasamy, The M Exchange
Dr. Rima Salah, Chair of Early Childhood Peace Consortium (ECPC)
Faisal Aminollah, United Nations Institute for Training and Research (UNITAR)
Fundación BogotArt, Colombia
Global Partnership for the Prevention of Armed Conflict (GPPAC)
ILearn, Jordan
Impact Voices, Sri Lanka
International Civil Society Action Network (ICAN)
Joseph AKILIMALI CHIKWANINE, Youth for Peace DRC
Justice Call
Khalifa Ihler Institute
Latinas for Climate
LIFT Liberia
M Rhaka Katresna, Sekolah Damai Indonesia, (Re)aksi Remaja, Toa Damai Indonesia
Our Generation for Inclusive Peace
Pax Politica
Peace Building Team, DRC
Peace Direct
Professional Translators and Interpreters Bangladesh (PTIB)
Rete Italiana Giovani Pace e Sicurezza (Italian Network for Youth Peace and Security)
Sheen Tyagi, President of Girl Up Nation Club
Social Hip-Hop Latin America
Suresh Kumar, Youth Network for Peace & Development, Nepal
The Peacebuilding Project, India
Tumult vzw
Tushar Kanti Baidya, Inclusive Bangladesh
WE Organization, The Netherlands
Yi Kang Choo, Youth Action Team CIVICUS
YOURE Organization, Vietnam
Youth Council of Spain
Youth for Peace International, India
Youth Initiative Against Terrorism, Nigeria
Diamo forza alla Pace