Agnese (nella foto è la signora in primo piano con il cappellino) ha fatto molto per la sua città. Il Sindaco di Modena, al compimento degli 80 anni, le ha fatto dono della Bunéssma (la “Bonissima”, copia della storica statua che tutta Modena conosce e ama, alloggiata in un angolo del Palazzo Comunale su piazza Grande), che simboleggia la dedizione al prossimo, il “fare del bene”, riconoscimento che viene conferito alle e ai modenesi che si sono spesi per il bene comune. Agnese lo ha fatto. Era nata nel 1933 a S. Felice sul Panaro, poi da bambina è approdata a Modena nel quartiere della Crocetta, un quartiere operaio e popolare, quello delle Fonderie e del 9 gennaio 1950, dei lavoratori uccisi dalla polizia, un quartiere “difficile” anche in tempi vicini a noi, più povero e per questo più abitato dai meno abbienti, vecchi e nuovi cittadini di una Modena sempre più multietnica e plurale. Posto ideale per il generoso impegno di Agnese, per una sua particolare vocazione alla solidarietà che l’ha fatta conoscere e amare nel suo quartiere e poi in tutta la città. Gli ultimi, i più bisognosi e in difficoltà, sono stati il suo costante punto di riferimento. Anziani, giovani, famiglie, persone con disabilità, nuovi cittadini provenienti da ogni parte del mondo. Aveva iniziato il suo ‘servizio’ come dirigente di Azione Cattolica nella chiesa di S. Caterina dove lo zio don Aristide era parroco.
Nel 1974 in parrocchia arrivò come aiuto Padre Angelo Cavagna, dehoniano, prete operaio. Un incontro fondamentale: insieme fondano il Gruppo Volontari Anziani il GVA. Poi nel 1977 nacque il GAVCI (Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia). E con il GAVCI un impegno tenace per l’obiezione di coscienza al servizio militare e per il servizio civile. I primi cinque obiettori di coscienza in servizio al GAVCI abitarono per 20 mesi (era questo allora il periodo del servizio civile) nel solaio della famiglia Santi, dove al pian terreno aveva sede l’associazione. Qui si svolgeva anche un doposcuola per i ragazzi in difficoltà scolastica. Seguirono anni di lotte per il “diritto” all’Obiezione di Coscienza al militare e per un Servizio Civile parificato col Servizio Militare. Il GAVCI, di cui è presidente il figlio di Agnese, Eugenio, è un’associazione laica nazionale che si è sempre impegnata per la pace e la nonviolenza, contro le guerre e gli armamenti con molteplici iniziative. Il Movimento Nonviolento ricorda la preziosa collaborazione del GAVCI per la festa del 50° di Azione nonviolenta, nel 2014, nel cuore del quartiere Crocetta.
L’Agnese è sempre stata l’anima del gruppo e con la sua semplicità, il suo sorriso e la sua forza interiore ha continuato per tutta la vita a testimoniare scelte di pace e nonviolenza nella vita quotidiana, a stare accanto a chi più ne aveva bisogno, a interessarsi alle famiglie in difficoltà, agli anziani, ai giovani più fragili, agli immigrati, facendo della sua casa ‘aperta’ un luogo di ospitalità e accoglienza. La sua aspirazione di “lavorare per la pace” si è sempre concretizzata nelle sue attività sociali e nello stimolare le persone a credere in se stesse, dando loro speranza, fiducia e forza.
Agnese ci ha lasciato l’11 Marzo, alla vigilia del 44° anniversario del GAVCI e della giornata dedicata a San Massimiliano, patrono degli Obiettori di Coscienza. La ricordiamo con gratitudine e commozione.
Sono una volontaria di lungo corso ed ho un ricordo indelebile e affettuoso dj Agnese ,roccia e costruttrice di pace ,rimarrà sempre nei nostri cuori….Grazie per quello che hai fatto per noi e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna e il dono di incontrarti…e soprattutto per quello che ci hai insegnato…
Sono uno dei primi cinque obiettori del 1974-75 e ho un bellissimo ricordo del periodo trascorso a Modena e soprattutto dell’Agnese. Apprendo solo ora attraverso il vostro sito della sua morte. Un abbraccio a tutta la sua famiglia.
Giorgio Petracco