Alexander Belik, coordinatore del Movimento degli Obiettori di coscienza russi (lo stesso movimento di Elena Popova n.d.r.), vive attualmente in Estonia dove si è rifugiato per via della sua opposizione politica e antimilitarista al regime di Putin e chiede supporto nella sua richiesta di protezione al governo estone che continua a ritardare il suo riconoscimento come rifugiato politico. Su sua richiesta abbiamo tradotto e pubblichiamo la sua dichiarazione odierna al Dipartimento di Polizia e Guardia di frontiera.
Sono disperato. Chiedo alle autorità e alle forze dell’ordine di permettermi di continuare dall’Estonia il mio lavoro contro la guerra in Ucraina.
Sono stato costretto a lasciare la Russia a fine marzo, poiché il proseguimento della lotta antimilitarista contro la chiamata alle armi ogni giorno diventava sempre più pericoloso per me. Mi sono trasferito nel paese che mi ha rilasciato il visto e nel paese del mio primo ingresso (l’Estonia).
Il mio lavoro è pronto per essere supportato da ìl Movimento degli obiettori finlandesi (che fanno parte della WRI e di EBCO n.d.r.), con cui collaboriamo dal 2018.
Subito all’arrivo su raccomandazione di Jevgeni Krishtafovitsh mi sono rivolto ai “Consulenti Migratori” (consultazioni gratuite della polizia per la stesura di un piano individuale di integrazione).
Secondo le raccomandazioni dei consulenti migratori, io e i finlandesi abbiamo registrato il nostro accordo presso l’ufficio delle imposte estone e abbiamo presentato una petizione per registrare il mio lavoro per loro.
Oggi il Dipartimento di Polizia e Guardia di Frontiera ha prorogato l’esame della nostra domanda di registrazione dei lavori fino all’11.06.2022. senza spiegazioni. E il 10.06.2022 è l’ultimo giorno in cui posso richiedere un visto di lavoro per il quale il lavoro deve essere già registrato. Che sorpresa.
Smetto di capire cosa fare del sistema e chiedo aiuto. Voglio solo vivere e pagare le tasse in Estonia. Lavorare con serenità per contribuire alla fine del regime di Putin.
E ho paura che l’obbligo di tornare in Russia sia all’ordine del giorno delle autorità estoni.