• 18 Dicembre 2024 15:09

Andate all’inferno…

DiMao Valpiana

Giu 12, 2014

Questa volta il “politicamente scorretto” non sono io, ma nientepopòdimeno che: Papa Bergoglio!

Francesco, infatti, ha mandato direttamente all’inferno i corrotti e i fabbricanti d’armi. Sì, ha detto proprio così, i “fabbricanti d’armi”.

Non i “trafficanti” d’armi (definizione che solitamente si applica al commercio illegale), ma proprio i “fabbricanti”, cioè coloro che “legalmente” costruiscono e vendono armi. E il Vescovo di Roma non ha fatto differenze tra armi leggere o armi pesanti, tra una semplice bomba a mano o una nave da guerra. L’elenco dei fabbricanti è lunghissimo… per rimanere solo in Italia, per esempio, ditte come Beretta, Breda, Finmeccanica, Fincantieri, Ansaldo, Fiat, Valsella, ecc. se non cambiano immediatamente la linea di produzioni belliche, rischiano il fuoco eterno.

Certamente il Papa non usa parole a caso, se ha detto così intendeva dire proprio così. Posso immaginare lo sconcerto che sta serpeggiando ora ai piani alti di sedi prestigiose di holding, aziende, banche, multinazionali, coinvolte nel settore.

Ma c’è di più. Finmeccanica (che produce sistemi bellici elettronici, elicotteri, cacciabombardieri, missili, siluri e cannoni, ecc.) è al 30% di proprietà pubblica, cioè sotto il controllo del governo italiano. Cosa accade allora? Che il 30% del governo, cioè dello Stato italiano, è già condannato ad essere arrostito da Satana? La cosa è molto preoccupante.

Un saggio proverbio dice: “scherza con i fanti, lascia stare i santi”. Significa che i fanti (esercito) appartengono alla sfera dell’effimero, mentre i santi (nonviolenza) appartengono alla sfera della permanenza. Dunque, l’anatema di Papa Francesco va preso molto sul serio.

Fossi un fabbricante d’armi, non dormirei sonni tranquilli.

Convertirsi alla nonviolenza è quanto mai conveniente.

Mao Valpiana

Di Mao Valpiana

Presidente del Movimento Nonviolento e direttore della rivista Azione nonviolenta

1 commento su “Andate all’inferno…”
  1. Ieri quando ho ascoltato il discorso aveva colpito anche a me l’uso della parola “fabbricanti”. Pure in questo caso Francesco stupisce con il suo linguaggio, con il modo azzeccato e mai casuale o banale, con cui adopera i singoli termini. Non lo ha usato a caso. Speriamo davvero che i vari destinatari a cui era rivolto quel messaggio lo abbiano ascoltato. Magari lasciandosi anche un po’ “bruciare” dentro la coscienza da quel fuoco che loro stessi fabbricano, e che è anche il frutto e la conseguenza di ciò che creano: le grida innocenti delle vittime.
    Quanto mai dopo questo discorso la nonviolenza diventa acqua di salvezza 🙂

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