È uscito il numero 1 – 2021 (gennaio-febbraio) di “Azione nonviolenta”, rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, bimestrale di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Pubblichiamo qui di seguito in anteprima l’editoriale di Mao Valpiana.
Nonviolenti di tutti i Paesi, unitevi!
Contro il peggior crimine dell’umanità
L’Internazionale dei Resistenti alla Guerra
La dimensione internazionale della nonviolenza si intreccia, per noi del Movimento Nonviolento (MN), con la vita della War Resisters’ International (WRI). Quando il MN nasce, con la Marcia Perugia-Assisi del 1961, la WRI ha già 40 anni di attività sulle spalle. Aldo Capitini ha molte relazioni oltralpe, è conosciuto e stimato all’estero, e lega in modo decisivo il MN, la cui identità è nell’opposizione integrale alla guerra, all’Internazionale dei Resistenti alla Guerra. Un filo si allunga da Perugia a Londra, e il MN diviene ben presto la sezione italiana della WRI. C’erano stati dei precedenti.
Nonostante il fascismo avesse significato l’esaltazione del militarismo, l’abolizione della libera informazione, la chiusura delle associazioni di opposizione e la condanna del pacifismo nella “Dottrina del fascismo”, non si deve pensare che i pochi pacifisti integrali rimasti non tentassero di uscire dal proprio isolamento. Il pastore evangelico battista Vincenzo Melodia, siciliano, pacifista e socialista, sempre fieramente oppositore del fascismo, fu l’unico italiano a partecipare alla prima triennale WRI a Hoddesdon, in Inghilterra, nel 1925, e alla terza a Lyon, in Francia, nel 1931 (la règia prefettura di Firenze intercettò un tentativo da parte della WRI di far partecipare una delegazione italiana alla Triennale del 1928 a Sonntagsberg nei pressi di Vienna); Melodia partecipò ad altri incontri internazionali pacifisti a Cambridge nel luglio 1936 ed a Filzbach, in Svizzera, nell’aprile 1937. Per sfuggire all’arresto espatriò poi negli Stati Uniti, mentre i figli Giovanni e Davide proseguiranno l’attività antifascista, mantenendo i contatti internazionali con WRI.
Se Piero Martinetti è l’esempio di voce pacifista più autorevole sul piano accademico, non bisogna dimenticare che Giovanni Pioli pagò con la destituzione dall’insegnamento e l’arresto la sua opposizione pubblica alle guerre fasciste. Maria Montessori già nel 1931 incontrò Gandhi a Londra e a Roma e nel 1933 fece uscire il suo libro La pace e l’educazione; poi, lasciata l’Italia fascista, dal 1939 al 1944 fu in India, dove elaborò ed espose il metodo educativo cosmico. Anche don Luigi Sturzo, nella sua attività antifascista, ebbe una stretta collaborazione con la WRI, tanto che nel 1930 il presidente Runhman Brown invitava il sacerdote a partecipare a un convegno come delegato WRI. Nell’Italia del dopoguerra è soprattutto l’intellettuale pacifista tolstoiano Edmondo Marcucci, con Aldo Capitini, a tenere i rapporti con la WRI e a partecipare nel 1954 alla Triennale di Parigi.
Alla Triennale del 1961, che si svolge in India, a Gandhigram, partecipa Danilo Dolci che viene eletto membro del Comitato Internazionale WRI. Dolci offre ospitalità in Italia per il Consiglio che si sarebbe dovuto tenere nello stesso anno. Così, dal 16 al 22 luglio 1961, si tiene a Partinico, in Sicilia, il Consiglio annuale della WRI. Nonostante la vicinanza alla data della Marcia Perugia-Assisi e al carico organizzativo, Capitini segue con interesse e consiglia a Dolci, che accetta volentieri, di affidare a Pietro Pinna la responsabilità organizzativa dell’evento e svolge anche una relazione su “Politica e nonviolenza” su appunti di Capitini.
“Non-Violence and Politics” è il titolo della dodicesima triennale WRI che si svolge a Roma nel 1966, organizzata da Capitini e Pinna. Nell’occasione viene formato un Comitato d’Onore per accogliere l’evento; ne fanno parte, tra gli altri: Ernesto Balducci, Lelio Basso, Norberto Bobbio, Lamberto Borghi, Adriano Buzzati Traverso, Maria Comberti, Giuseppe Dessì, Enzo Enriques Agnoletti, Franco Fornari, Sandro Galante Garrone, Giorgio La Pira, Maria Remiddi, Bruno Segre, Ignazio Silone, Tullio Vinay.
Dopo la morte di Capitini, avvenuta nel 1968, è Pietro Pinna, con Alberto L’Abate e Davide Melodia, a proseguire ed intensificare i rapporti con la WRI, per offrire una ribalta internazionale alla campagna italiana per ottenere la legge sull’obiezione di coscienza. Nel 1972, con il gruppo giovanile di Verona, inizio a partecipare alla vita del MN e dunque anche alle sue attività internazionali, a partire dalle marce antimilitariste. Sono frequenti i viaggi a Bruxelles (rigorosamente in treno notturno, non si parlava né di auto né di aerei) per frequentare la sede della WRI nella Maison de la Paix in rue Van Elewyck 35 (stabilita nella capitale belga per essere al centro delle istituzioni europee e del quartier generale della Nato/Otan). È lì che conosco Myrtle Solomon, piccola donna effervescente, piena di energia e salda guida dell’Internazionale, che mi accoglie con grande calore. In pochi anni vengo travolto in un crescendo di attività transnazionali, fino a diventare il rappresentante per l’Italia in seno alla WRI e membro dell’International Council.
Partecipo alla Triennale del 1978 a Sønderborg in Danimarca; la delegazione italiana è nutrita, oltre a Pietro Pinna vi è anche la famiglia L’Abate al completo, Davide Melodia, Francesco Rutelli, Marco Pannella; noi siamo in quattro giovani da Verona (allora avevo 28 anni) e diventiamo i beniamini del congresso poiché la sera prepariamo gli spaghetti al pomodoro per tutti e facciamo spettacoli di clownerie nonviolenta.
Tre anni dopo tocca a noi organizzare una Triennale in Italia, a Perugia nel luglio del 1982. Lo sforzo organizzativo è notevole, ma viene ripagato dall’apprezzata ospitalità da parte di tutti gli stranieri e la nonviolenza italiana, già al centro dell’attenzione internazionale per la lotta contro i missili nucleari a Comiso, cresce ulteriormente. Antimilitarismo, disarmo, nonviolenza, dopo alcuni anni di sbandamento ideologico, tornano ad essere il cuore pulsante dell’Internazionale. Myrtle Solomon viene riconfermata alla presidenza. In quell’occasione conosco e apprezzo, e diventiamo amici, i due rappresentanti indiani, Narayan Desai e Devi Prasad, decisivi nel mantenere saldo il legame tra l’azione e il pensiero nonviolento, in particolare nella tradizione gandhiana.
Nel 1987 partecipo al Seminario organizzato dalla WRI al Parlamento Europeo su “Il rifiuto di preparazione della guerra: non collaborazione e obiezione di coscienza”. Al termine facciamo una manifestazione davanti alla Nato e una delegazione di obiettori, della quale faccio parte, viene ricevuta per consegnare un messaggio a favore del disarmo atomico. Nel 1989 sono a Zürich, in Svizzera, per il Consiglio WRI. Presidente WRI è Narayan Desai. Sono gli anni di una forte campagna mondiale contro le spese per il riarmo e dunque per l’obiezione fiscale antimilitarista e Peace Tax. Nel luglio 1991 partecipo alla mia terza Triennale a La Marlagne, presso Namur, in Belgio, nella quale grande attenzione è stata dedicata alla nascente crisi jugoslava e si sono messe le basi per la Carovana di pace Trieste-Belgrado. Nel luglio del 1993, per cinque giorni, ospitiamo a Verona il Consiglio WRI. In quell’occasione faccio una lunga intervista a Narayan Desai (su Azione nonviolenta, settembre-ottobre 1993: “Il filo rosso della nonviolenza da Gandhi alla WRI”).
Nel settembre del 1998 rappresento il MN, insieme ad Angela Dogliotti Marasso, alla Triennale di Poreč, in Croazia: grande attenzione ancora al Balkan Peace Team e alla questione delle donne.
È la mia quarta (e ultima, per ora) Triennale WRI. Mi considero fortunato e privilegiato per le belle ed arricchenti conoscenze di amici della nonviolenza di ogni parte del mondo di cui ho potuto godere. La War Resisters’ International è, per me, un patrimonio mondiale dell’umanità.
Questo numero di Azione nonviolenta è dedicato ai suoi primi 100 anni di vita.
IL DIRETTORE
Indice del numero:
Azione nonviolenta, 1 – 2021 (Anno 58, n. 643)
Numero monografico su “Un secolo di resistenza alla guerra”, dedicato al centenario della War Resisters’ International (1921-2021)
Editoriale di Mao Valpiana, Nonviolenti di tutti i Paesi, unitevi! Contro il peggior crimine dell’umanità
In questo numero:
Cent’anni di storia della War Resisters’ Internationale, a cura della Redazione; Mezzo secolo di attivismo antimilitarista e nonviolento, nostra intervista ad Albert Beale; L’organizzazione mondiale nel sogno di Aldo Capitini, di Daniele Taurino; I campi di lavoro-studio e l’obiezione di coscienza, nostra intervista a Daniele Lugli; Appello al popolo italiano nel nome di San Francesco e Mazzini, di Harold Bing; L’operazione Omega e la nonviolenza umanitaria, a cura della Redazione; Vedere il movimento globale dall’organizzazione dello staffa, nostra intervista a Veronica Kelly; Sempre in viaggio per la pace tra campi di lavoro e di studio, nostra intervista a Franco Perna; La presenza dei Radicali oltre il muro di Berlino, a cura della Redazione; Le nostre Campagne internazionali contro tutte le guerre, di Francesco Vignarca; La resistenza nonviolenta, ieri e oggi, di Daniele Quilli e Daniele Taurino.
In copertina: Centenary WRI
In seconda di copertina: Sommario
In terza di copertina: 2021
In quarta di copertina: WRI Bulletin n. 1, 1923
Il numero monografico è impreziosito da foto d’epoca, tratte dall’Archivio del Movimento Nonviolento (Verona) e dall’Archivio War Resisters’ International (Londra)
Direzione e amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
(da lunedì a venerdì: ore 9-13 e 15-19) an@nonviolenti.org – www.azionenonviolenta.it
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Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona (Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455).
Direttamente dal sito azionenonviolenta.it tramite il bottone E-shop
Abbonamento solo in formato elettronico, 20 euro
È possibile chiedere una copia omaggio, inviando una email all’indirizzo an@nonviolenti.org scrivendo nell’oggetto “copia di ‘Azione nonviolenta’”.