L’Editoriale di Mao Valpiana
L’emergenza democratica sfida la nonviolenza politica
È il tempo dell’omnicrazia?
L’Indicatore di Democrazia (Democracy Index) esamina lo stato della democrazia in 167 paesi.
Le nazioni sono divise in quattro categorie: “Democrazie complete”, “Democrazie imperfette”, “Regimi ibridi” e “Regimi autoritari”. I segnali presi in esame sono: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e cultura politica. Attualmente solo l’8,4% della popolazione mondiale vive in democrazie complete. Più di un terzo degli umani vive sotto un regime autoritario. Nel pianeta ci sono più dittature che democrazie. E le democrazie sono in recessione, minacciate da spinte populiste o tentazioni demagogiche.
I grandi problemi dell’umanità, dalla crisi climatica alla pandemia, dalla fame alla povertà, travalicano i confini, colpiscono i paesi democratici e i regimi dittatoriali. Problemi globali richiedono risposte globali, che le democrazie in crisi faticano a dare e le dittature preferiscono non condividere.
Con questo numero di Azione nonviolenta ci siamo posti il problema di come affrontare il declino della democrazia globale, e quali siano le prospettive future. La nonviolenza, già da decenni con Gandhi, Capitini, King, Lanza del Vasto, e più vicino a noi con Vandana Shiva e Alex Langer, ha avviato una riflessione sulle necessità di andare anche oltre la democrazia, per cercare forme di partecipazione al governo della società adeguate ai problemi del presente.
Già nel 1989 Langer scriveva: “Gli organismi di rappresentanza democratica dovranno sviluppare criteri per realizzare l’autolimitazione della portata delle loro decisioni, con riguardo all’ambiente, al resto dell’umanità non compresa nella rappresentanza ed ai posteri, se non si vuole che la democrazia diventi del tutto incredibile e meramente congiunturale. Un ecosistema così interdipendente e così vulnerabile come quello in cui ora viviamo richiede anche processi decisionali massimamente interdipendenti ed autolimitati”.
La politica che limita lo sguardo da una legislatura all’altra, è ormai fuori tempo: “Ogni decisione politica ed economica ed ogni sua implicazione deve passare da un’ottica del breve ad una del lungo periodo; un elemento determinante di cui tener conto dovrà essere l’accurata e rigorosa valutazione dell’impatto ambientale, sociale e generazionale. Ogni decisione che non ne tenga conto va denunciata come pericolosa, irresponsabile ed illegittima”.
Una democrazia che tenga conto solo del cittadino e del popolo come soggetti portatori di interessi, è inadeguata alla complessità dell’oggi: “Devono essere tenuti in conto tutti gli “interessati” (compreso gli ecosistemi ed i posteri) e poter partecipare, nella massima misura possibile, alle decisioni che li riguardano. Dove ciò non sia possibile, bisognerà trovare altri e nuovi strumenti per non passare sopra ai soggetti non considerati e non rappresentati, ma colpiti dalle ripercusssioni delle decisioni prese”. Si intravvede così una forma di “omnicrazia”, il potere di tutti (dei contemporanei e dei posteri, delle istituzioni e dell’ambiente, degli umani e di ogni altra forma di vita). Con questo ultimo numero del 2021 della rivista pensiamo di offrire importanti elementi di riflessione per la sfida democratica, ecologica e di pace che ci attende nei prossimi decenni.
***
A proposito della nostra rivista, contiamo su uno sforzo straordinario di ciascuno, la collaborazione e il contributo di tutti, a partire dal rinnovo per il 2022. È solo l’abbonamento annuale che ci conferma il gradimento dei lettori e ci garantisce le risorse per proseguire il lavoro. Nonostante le difficoltà economiche dovute anche alla pandemia, abbiamo deciso di mantenere il prezzo bloccato a 32,00 euro, ma contiamo sulle generosità e la solidarietà di tanti che vogliono sostenere la nonviolenza organizzata. Grazie e buon Anno nuovo.
IL DIRETTORE
Azione nonviolenta, 6 – 2021 (Anno 58, n. 648)
In questo numero:
La crisi della politica nella post-democrazia, di Emanuele Profumi; Il populismo di destra e l’uso di tattiche nonviolente, di Daniel Petz; La democrazia dei referendum riscatta la politica tradizionale, di Luigi Manconi; I partiti, l’Europa e l’aggiunta nonviolenta, di Daniele Lugli; L’ecologia della Laudato si’ smaschera la destra e la sinistra, di Giannozzo Pucci; L’arretramento della democrazia si combatte con la buona politica, di Papa Francesco; Un nuovo ordine politico globale per superare lo Stato-nazione, di Paolo Cacciari; Dopo la Cop 26 di Glasgow c’è bisogno di federalismo globale, di Giorgio Grimaldi; La vera democrazia è nonviolenta oppure non è vera democrazia, di M.K. Gandhi; Principi di una democrazia della comunità terrena, di Vandana Shiva; La rappresentanza popolare è un errore e una illusione, di Giovanni Giuseppe Lanza del Vasto; La compresenza preme verso l’omnicrazia, a cura della Redazione; Il socialismo democratico e la sinistra progressista, di Daniele Taurino; Giacomo Matteotti obiettore di coscienza, di Mao Valpiana; Lista dei Prigionieri per la Pace 2021.
Rubrica Campagne/5: Riconvertiamo SeaFuture e tutte le Mostre di armi, a cura della Redazione
In copertina: Disegno di Mauro Biani
In seconda di copertina: Sommario
In terza di copertina: 2022
In quarta di copertina: busto di Pericle
Direzione e amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
(da lunedì a venerdì: ore 9-13 e 15-19) an@nonviolenti.org – www.azionenonviolenta.it
Per abbonarsi ad “Azione nonviolenta” inviare 32 euro sul ccp n. 18745455 intestato al Movimento
Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona (Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455).
Direttamente dal sito azionenonviolenta.it tramite il bottone E-shop
Abbonamento solo in formato elettronico, 20 euro
È possibile chiedere una copia omaggio, inviando una email all’indirizzo an@nonviolenti.org scrivendo nell’oggetto “copia di ‘Azione nonviolenta’”.