Sapere che in una piazza della mia regione Babbo Natale arriva in cima a un carro armato mi ha scossa profondamente. È più che cattivo gusto. È irrisione delle vittime di guerra, e tra loro sono tanti i bambini.
Considero un carro armato uno scempio, un ossimoro accostato alla festa della pace.
Un carro armato di Natale è pornografia, più di una fata turchina senza veli.
Ecco quindi alcune domande.
All’Amministrazione Comunale di Modena che ha concesso la piazza e ha una responsabilità politica per ciò che decide di accogliere o di rifiutare, vorrei chiedere:
Un carro armato non è una slitta, non se ne va in giro portando doni. Questo, che ha in dono la pace, a quale prezzo l’ha acquistata, e in quale scontro? Da quale fronte di guerra sta tornando, o a quale fronte di guerra è diretto?
Ci sono bimbi tra le vittime e gli orfani di Israele e Palestina, Russia e Ucraina, e in ogni altra guerra di cui non veniamo informati nel TG della sera. Riuscite a scorgere, tra loro, un colpevole? Un bimbo o una bimba che meriti di essere vittima o orfano?
Ci sono bimbi o adolescenti che hanno visto la guerra, che ne sono fuggiti, e sono qui tra noi. Siano benvenuti e al sicuro. Ci sono uomini e donne che hanno perduto in guerra persone care, che sono stati feriti e ne sono fuggiti per venire tra noi. Lo stesso benvenuto è per tutti e tutte loro, in sicurezza. Modena è città tra le più accoglienti. E ora uomini e donne che avete concesso quella piazza, riuscite a immaginare che cosa sia per quelle famiglie, per quei ragazzi accompagnati da nessuno, per chi ha subito torture, attraversato deserti, lasciato indietro persone amate, camminato a fianco alla morte, riuscite a immaginare che cosa sia ai loro occhi un carro armato tra le vie della nuova, pacifica città?
Ai commercianti che hanno voluto e pagato quel carro armato pensando di vendere meglio la loro merce vorrei chiedere:
Lo zucchero filato è ancora invitante, quando un simbolo di guerra richiama alla vista il fumo delle esplosioni?
Lo scrocchiare delle mandorle caramellate resta allettante, se si pensa ai proiettili?
Le bambole e i bambolotti si possono donare allegramente ai bambini, quando un brutto arnese presentifica i corpi dei morti?
I gattini e i cagnolini di peluche si accarezzano con la stessa gioia, se si hanno in mente le bestie smagrite e sole che frugano fra le macerie?
Ai genitori che passeggeranno per il centro di Modena tenendo per mano i loro bambini vorrei far presente che un carro armato di tanti colori e addobbato a festa è meno credibile di Jack lo Squartatore con la stola da chierichetto. È più osceno di una pornostar in abiti da educanda.
Io però non consiglio di scansare quella piazza. Se è da lì che dovete passare, attraversatela. Di tante cose si può parlare con i bambini.
Se i vostri figli e le vostre figlie vedendo quel nuovo aggeggio di tanti colori lo indicheranno curiosi, dite loro che un carro armato è amico quanto la casetta di zucchero della strega. L’unica cosa giusta da fare sarebbe smontarlo pezzo per pezzo e portarselo via, ma l’aggeggio non è di candito e resterebbe indigesto.
Se poi vi chiederanno di scattare una fotografia insieme a quel Babbo Natale in armi, fate presente che cos’è veramente un carro armato. Spiegate che è uno strumento di morte, impiegato nelle guerre per fare del male senza farsi male, per uccidere persone standosene al riparo della propria corazza. Dite che ci sono bambini e bambine in tante parti del mondo che hanno perso la vita, o non hanno più una famiglia, non hanno una casa e non possono studiare perché un coso come quello e come tutti i suoi compagni di scuderia ha ridotto in briciole la loro vita e il loro paese.
A quel punto svoltate l’angolo e visitate un presepe, o gustatevi una cioccolata in tazza di un bar che non sia complice, perché credenti o no, nel giorno di Natale si festeggia una nascita, non una strage di innocenti.
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