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Beoc: La Grecia rispetti i propri impegni

DiMartina Lucia Lanza

Mar 24, 2017
Simbolo dell'European Bureau on conscientious objection to military service

Comunicato stampa del Bureau Europeo per l’obiezione di coscienza (Beoc)

Bruxelles, 20 marzo 2017

Il Bureau Europeo per l’Obiezione di Coscienza (BEOC), in occasione della sua Assemblea Generale primaverile, intende richiamare il governo greco all’impegno di legiferare a breve sull’obiezione di coscienza al servizio militare e offre il proprio aiuto.
Nel corso della presentazione del suo rapporto annuale per il 2016 ad Atene lo scorso novembre, il Beoc ha osservato che in meno di un anno almeno tre organismi internazionali per i diritti umani (la Corte Europea dei diritti umani, il Comitato diritti umani dell’ONU e il meccanismo di Esame Periodica Universale del Consiglio diritti umani) hanno riscontrato gravi violazioni dei diritti umani degli obiettori greci. In gennaio di quest’anno, il Comitato dei diritti sociali del Consiglio d’Europa ha richiesto ulteriori informazioni alla Grecia rispetto alla durata del servizio civile alternativo, alla luce delle informazioni fornite dal Beoc e da altri, il quale nella maggior parte dei casi non rispetta la Carta Sociale Europea.
A novembre, una delegazione del Beoc, guidata dal vice presidente Sam Biesemans, ha colto la possibilità di incontrarsi con il vice Ministro della Difesa, Dimitrios Vitsas. La delegazione del Beoc ha chiesto di porre fine alle discriminazioni multiple nei confronti de gli obiettori di coscienza. C’è una discriminazione basata sulla religione, in quanto la maggior parte dei Testimoni di Geova vengono riconosciuti come obiettori. Il servizio alternativo è più lungo del servizio militare e punitivo dal punto di vista remunerativo e delle condizioni di lavoro. Le richieste non vengono vagliate da un organismo imparziale ma da un comitato del Ministero della Difesa assegnato alle autorità civili.
Il Ministro ha riconosciuto i problemi esistenti. Ha espresso l’intenzione di presentare in parlamento, probabilmente nel corso del primo semestre 2017, un disegno di legge specifico sull’obiezione di coscienza, il quale dovrebbe vedere come co-firmatari tre ministri (Difesa, Interno e Giustizia). Questo dovrebbe portare l’esame delle richieste e la gestione del servizio alternativo in capo ad un ministero civile. Egli ha anche espresso la volontà di risolvere nei prossimi mesi il problema della ripetizione delle condanne per i disertori, la quale viola il principio giuridico del ne bis in idem: egli ha riferito alla delegazione di aver già emesso una direttiva che prevede che l’ammenda amministrativa di 6.000 euro, emessa automaticamente con la condanna penale per la mancata comparizione alla chiamata per il servizio militare, possa essere in futuro applicata una sola volta per persona – in passato questa pesante ammenda penale veniva applicata per ogni condanna. L’Ebco monitorerà con attenzione l’applicazione di questa nuova direttiva.
L’ebco reitera la sua disponibilità per la consulenza e l’assistenza alle autorità greche che hanno il compito di portare la normativa sull’obiezione di coscienza in linea con quanto previsto nella normativa europea e nella normativa internazionale dei diritti umani.

Di Martina Lucia Lanza

Esperta in diritto internazionale dei diritti umani. Rappresentante del Movimento nonviolento presso l’European Bureau for Conscientious Objection (Ebco) e board member di quest'ultimo.

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