• 19 Dicembre 2024 1:28

BEOC richiede il rilascio dell’obiettore di coscienza turco cipriota Haluk Selam Tufanli.

DiMartina Lucia Lanza

Dic 9, 2014

Facciamo nostro – in quanto il Movimento nonviolento è membro del Beoc – il comunicato stampa diffuso ieri per il rilascio dell’obiettore di coscienza turco cipriota Haluk Selam Tufanli

Traduzione dall’inglese a cura di Martina L. Lanza

8 dicembre 2014

Il Bureau europeo per l’obiezione di coscienza (BEOC) condanna l’inaccettabile e anacronistica prassi delle Autorità turco cipriote di perseguire penalmente e incarcerare gli obiettori di coscienza al servizio militare. BEOC richiede l’immediato rilascio del 31enne obiettore di coscienza Haluk Selam Tufanli e il pieno riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare per coscritti, riservisti e componenti professionali delle Forze armate, in linea con gli standard europei.

“Beoc, assieme con War Resisters international, fa un appello per una giornata internazionale di azione in solidarietà con Haluk Selam Tufanli il 9 dicembre 2014. Incoraggiamo non solo i nostri membri ma anche le organizzazioni per i diritti umani e le organizzazioni giovanili ad agire al fine di protestare contro la detenzione illegale di questo giovane coraggioso”, Friedhelm Schneider, Presidente del Beoc, ha oggi dichiarato.

Il 4 dicembre 2014, l’obiettore di coscienza turco cipriota Haluk Selam Tufanli è stato condannato a 10 giorni di carcere per aver obiettato alla partecipazione alla giornata annuale obbligatoria di servizio militare di Cipro nord sulla base della sua obiezione di coscienza. Haluk Selam Tufanli ha rifiutato di prendere parte nel 2011 alla chiamata dei riservisti e il processo è stato pendente dal 5 novembre 2013. Il Tribunale militare di Lefkoşa/Nicosia (territorio di Cipro nord) ha basato il verdetto di colpevolezza sulla base della “non aderenza con la chiamata di mobilitazione”.

A Cipro Nord il servizio militare e la giornata annuale per i riservisti sono obbligatori per i cittadini maschi a partire dai diciottesimo anno d’età. La militarizzazione dell’isola non si limita al servizio militare e al servizio per i riservisti obbligatori; i civili vengono processati dai Tribunali militari, la Polizia è sotto il controllo dell’esercito turco, i militari tengono lezioni nelle scuole, le città e le aree rurali sono in stato d’assedio da parte dell’esercito turco da 40 anni.

Il diritto a rifiutare il servizio militare per ragioni di coscienza è inerente alla nozione di libertà di pensiero, coscienza e religione così come sancito in diversi strumenti internazionali dei diritti umani, inclusa la Dichiarazione universale dei diritti umani, il Patto internazionale sui diritti civili e politici e la Convenzione europea sui diritti umani dei quali la Turchia è parte, e quindi può trovare un’applicazione extraterritoriale in Cipro nord.

Potete condividere il nostro evento facebook qui: www.facebook.com/events/377502932425859.

Potete inviare un’email di protesta alle autorità turche cipriote qui: wri-irg.org.

Inoltre, potete inviare lettere di protesta all’ambasciata turca del vostro Paese (la Turchia è lo Stato direttamente responsabile per le violazioni dei diritti umani a Cipro nord in seguito all’invasione turca nel 1974).

Contatti per la stampa del BEOC:

Friedhelm SCHNEIDER, Presidente BEOC, +49 152 044 776 75, schneider@frieden-umwelt-pfalz.de

Murat KANATLI, Membro del direttivo del BEOC, Rappresentante a Cipro, +35 799 896 675, muratkanatli@yahoo.com

Di Martina Lucia Lanza

Esperta in diritto internazionale dei diritti umani. Rappresentante del Movimento nonviolento presso l’European Bureau for Conscientious Objection (Ebco) e board member di quest'ultimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.