• 3 Luglio 2024 7:33

Bruno Segre, una vita per la causa

DiRedazione

Gen 27, 2024

Il Movimento Nonviolento annuncia la morte di Bruno Segre, avvocato difensore degli obiettori di coscienza e di ogni giusta causa per la libertà e la giustizia.
Se ne è andato proprio nel Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, lui ebreo antifascista che ha sempre avversato ogni totalitarismo.
Uomo di grandissima cultura, ha abbracciato il pacifismo fino a farne l’impegno principale dei suoi ultimi anni.
Lo ricordiamo qui con due brevi testimonianze: una di Sergio Albesano, torinese, che gli è stato vicino e ha raccolto le sue testimonianze e memorie, e l’altra del nostro presidente Mao Valpiana.

Epitaffio

Oggi, 27 gennaio 2024, all’età di centocinque anni Bruno Segre ha lasciato la sua vita mortale. Il caso non capita mai per caso e quindi non è una fortuita coincidenza che se ne sia andato proprio nel Giorno della Memoria, lui che aveva un cognome problematico nell’epoca delle leggi razziali.
Bruno è stato tante cose: avvocato, giornalista, politico, scrittore, partigiano. Ma soprattutto è stato un Uomo. Tra le tante cose che si possono ricordare di lui ci sono il mensile “L’incontro”, che fondò e diresse per sessant’anni, e i processi a difesa degli obiettori di coscienza, dal primo obiettore per motivi politici, Pietro Pinna, fino ai tanti testimoni di Geova che chiesero il suo patrocinio. Poteva morire tanti anni fa, da resistente, quando un repubblichino gli sparò al cuore e solo il portasigarette che teneva nel taschino lo salvò, deviando il colpo.

Oggi, dopo una vita spesa intensamente e sempre con grande passione, per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo se ne è andato soprattutto un amico.

Sergio Albesano

Necrologio per Bruno Segre

È arrivata questa mattina, nel Giorno della Memoria, la notizia della morte di Bruno Segre. Una vita, lunga 105 anni, spesa per la giustizia, la libertà, contro ogni totalitarismo, per i diritti.L’ultima volta che siamo stati insieme, ad un convegno a Torino nell’ottobre del 2022, ha concluso il suo intervento da tribuno del popolo con la frase “teniamo alta la bandiera della libertà e della pace”. È stato il difensore nel 1948 di Pietro Pinna, obiettore di coscienza. Fu chiamato a questo incarico da Aldo Capitini. Da lì inizia la sua lunga carriera di avvocato “sempre dalla parte giusta”. Irriducibile antifascista, storico difensore dei Testimoni di Geova, lui laico fino al midollo. Una storia così lunga non è riassumibile in breve; ci ripromettiamo di farlo perché la sua memoria ed eredità morale merita veramente di essere tramandata i più giovani.Bruno Segre, come diceva lui scherzando (ed il suo spiccato umorismo ebraico era un altro segno della sua grande intelligenza; non c’era intervento in cui non raccontasse aneddoti spassosissimi), è morto almeno 5 volte. Le prime in gioventù, condannato alla fucilazione, poi durante la resistenza, e infine un anno fa quando i giornali lo diedero per defunto, per un errore di omonimia): lui anche in quest’occasione si fece quattro risate e ogni volta riprendeva la sua contagiosa voglia di vivere e di lottare.
Questa volta si è fermato davvero. Mai riposo fu più meritato.
Onore a Bruno Segre!

Mao Valpiana