Ci sono quasi solo ragazze in questo gruppo. Come i due compagni operano a contatto con i bambini nelle strutture della FISM di Bologna, FISM che appunto significa Federazione Italiana Scuole Materne e comprende anche servizi di doposcuola o d’altro tipo a favore di bambini e famiglie. Stanno svolgendo il loro anno di servizio civile e per oggi trascorreranno la mattinata con Daniele Lugli e con me per conoscere il Movimento Nonviolento.
Più che alla storia ci dedichiamo alla geografia, s’intende alla mappa delle attività recenti della nostra Associazione. La Campagna di obiezione di coscienza e le iniziative per il cessate il fuoco in Russia e Ucraina, o almeno l’accoglienza di chi rifiuta la guerra nei due paesi, e in tutti i paesi, con il riconoscimento dello status di rifugiato, sono al centro della nostra discussione.
In un lavoro in sottogruppi hanno riflettuto sulle testimonianze di Yurii Sheliazhenko e Elena Popova, e sulla petizione rivolta all’Unione Europea. Ciascun gruppetto ha condensato pensieri e convinzioni in una lettera. È un piacere condividerle qui.
A Yurii Sheliazhenko, segretario esecutivo del Movimento Pacifista Ucraino
Siamo i volontari del Servizio Civile Regionale della FISM di Bologna. Abbiamo letto il tuo discorso alla conferenza organizzata in occasione della Giornata dei diritti umani e ne siamo rimasti colpiti, tanto da appoggiare le tue posizioni.
Avevamo sentito parlare dei fatti che stanno accadendo in Ucraina, ma la realtà che conosciamo è filtrata dai mezzi di comunicazione che non sempre raccontano tutto, in particolare del Movimento pacifista ucraino di cui fai parte. Purtroppo ci rendiamo conto sia dalle notizie che ci arrivano, sia dalla tua descrizione, che la pace non sembra essere contemplata, ma sembra quasi un’utopia.
Nel nostro paese esiste la possibilità di svolgere un Servizio civile volontario che, pur non essendo in guerra, ci dà la possibilità di difendere e curare la patria in modo pacifico.
Sappiamo che per te magari sarà una banalità, ma ci preoccupa sapere che spesso le motivazioni delle guerre non dipendono dalle opinioni dei cittadini comuni, ma da governi e sistemi che strumentalizzano le loro posizioni e la loro fede religiosa.
Sappi tuttavia che da qui, anche se con pochi mezzi, sosteniamo la tua causa e ci auguriamo che il conflitto cessi il prima possibile.
A Elena Popova, Movimento per gli obiettori di coscienza russi
Carissima Elena,
siamo delle volontarie del servizio civile regionale di Bologna.
Ti siamo grate perché grazie alla tua testimonianza abbiamo preso coscienza dei movimenti di opposizione russi e delle conseguenze a cui siete sottoposti.
A seguito della lettura ci siamo rese conto che in Russia come in Ucraina i movimenti pacifisti sono numerosi e il loro lavoro è intenso.
I tuoi racconti di vita reale ci fanno sentire più vicine al popolo russo e ci fanno comprendere le ingiustizie che siete costretti a subire: dalle perquisizioni alla perdita dei diritti di opinione e di espressione.
Apprezziamo il fatto che tu ti sia esposta in modo limpido, e con te chi lotta e rischia ogni giorno il proprio status giuridico, la propria libertà e i propri diritti.
Con la speranza che le vostre azioni abbiano una ripercussione efficace e positiva, ti auguriamo di avere sempre più sostegno nel tuo operato.
Con affetto.
All’Unione Europea
Spettabilissima UE,
venuti a conoscenza della petizione a sostegno degli obiettori di coscienza e disertori di Russia, Bielorussia e Ucraina, siamo dell’idea che ci sia un’incongruenza tra ciò che sarebbe garantito dall’art. 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e ciò che poi non è stato messo in atto verso i disertori e obiettori prima citati.
Perché, se le leggi internazionali prevedono la tutela del diritto all’obiezione di coscienza, questo non è stato garantito ai disertori e obiettori russi, ucraini e bielorussi?
A nostro avviso sarebbe buona norma rispettare quello che voi stessi avete stipulato garantendo rifugio e salvezza a tutti coloro che rifiutano la guerra e riconoscendo loro il diritto di scegliere.
Grazie per l’attenzione.