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Caso Sheliazhenko, il Movimento Nonviolento scrive una lettera di difesa: “Se Yurii è colpevole, lo siamo anche noi”

DiRedazione

Ago 6, 2023

Pubblichiamo qui in versione italiana la lettera che il Movimento Nonviolento, nell’ambito della Campagna di Obiezione alla Guerra, ha inviato in difesa di Yurii Sheliazhenko, leader del Movimento Pacifista Ucraino.

Leggi qui la versione inglese

Yurii Sheliazhenko è un amico della Nonviolenza, la quale condanna la guerra senza eccezione alcuna. Conosciamo Yurii da tanti anni, nell’ambito delle riunioni internazionali che facciamo come EBCO-BEOC, l’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza; e poi lo abbiamo incontrato a Kiev a guerra in corso, dove siamo andati per portare aiuti umanitari e sostenere l’attività del Movimento Pacifista Ucraino, che fa parte della WRI, l’Internazionale dei Resistenti alla Guerra, organizzazione a cui aderisce anche il nostro Movimento Nonviolento italiano.

Possiamo testimoniare che Yurii Sheliazhenko è una persona onesta, è un ricercatore della verità, è un obiettore di coscienza che rifiuta le armi, la violenza, la menzogna. Lo è stato ben prima della guerra di aggressione che la Russia ha portato in Ucraina, e lo è anche adesso che la guerra ha coinvolto anche il popolo ucraino.

Siamo persuasi che la Nonviolenza sia la più grande forza di cui disponga l’umanità, per costruire un futuro di giustizia e libertà per il mondo intero. Noi insieme a Yurii, con il Movimento Nonviolento e il Movimento Pacifista Ucraino, ci ispiriamo alla teoria e alla pratica della Nonviolenza, che abbiamo imparato da Mohandas Gandhi e da Martin Luther King. Loro hanno dimostrato a tutti i popoli che la Nonviolenza è più efficace della violenza, che l’amore sempre vince sull’odio. Il fuoco non si può spegnere con il fuoco, così come la guerra non si può eliminare con la guerra. La Nonviolenza è l’alternativa alla guerra, cerca la pace con mezzi di pace.

Non siamo soli ad affermare e praticare queste idee. Il Preambolo delle Nazioni Unite dice:

“Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra”

La Costituzione della Repubblica italiana dice:

“L’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”

La Carta della War Resisters’ International dice:

“La guerra è il più grande crimine contro l’umanità”

E anche la Costituzione ucraina vuole perseguire una politica estera pacifica, riconosce il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e il divieto dell’incitamento alla guerra. Inoltre l’Ucraina ha sottoscritto i trattati internazionali tra cui la Carta delle Nazioni Unite, che prescrive la risoluzione dei conflitti internazionali con mezzi pacifici, e il Patto internazionale sui diritti civili e politici, che protegge il diritto umano di rifiutarsi di uccidere anche in tempo di guerra.

Da tutto questo si comprende bene che Yurii Sheliazhenko non ha compiuto alcun reato, ma ha semplicemente obbedito alla Legge dell’amore che è scritta nel cuore di tutti, e alla Leggi internazionali e statali che vogliono il superamento della guerra.

Se Yurii Sheliazhenko è colpevole di qualcosa per le sue azioni nonviolente di rifiuto della guerra, allora lo siamo anche noi, e chiediamo di essere incriminati con lui e di partecipare al processo.

Ma siamo certi che le Autorità ucraine ed Europee riconosceranno la coerenza e la correttezza dell’agire di Yurii Sheliazhenko, così come di tutti gli obiettori di coscienza ucraini, russi, bielorussi e italiani, che ci onoriamo di rappresentare.

Oggi è il 6 agosto, l’anniversario dell’olocausto atomico sulla città di Hiroshima nel 1945, tre giorni dopo un’altra strage a Nagasaki: le due bombe americane provocarono oltre 200.000 morti in un istante: una tragedia che non deve ripetersi. Noi condividiamo pienamente le parole che disse Papa Francesco quando andò in Giappone per rendere omaggio alle vittime e disse: “Mai più Hiroshima e mai più Nagasaki, mai più la guerra, la pace è disarmata”.

La pace è disarmata.