Dodici posizioni, come fosse un libro al mese. Da Gennaio a fine Dicembre ne ho letti 55, la maggior parte di narrativa contemporanea italiana e in numero minore straniera. Di seguito l’elenco, sarebbe interessante sapere dalle frotte enormi – altroché- che leggono questa pagina se sono titoli che sono stati letti e nel caso apprezzati oppure no. Per rendere questa rubrica più di interazione e non di semplice esposizione.
Prima di procedere alla presentazione della classifica, è, credo, opportuno segnalare il criterio che porta il sottoscritto a valutare la qualità di un romanzo. Come prima cosa, l’autenticità. Cioè la capacità dell’autore di sparire a favore della materia narrativa, il fatto di non ammiccare al lettore, il non andare in scena, essere in grado di ‘dare ascolto alla parte di sé che ama e non a quella che vuole essere amata’ (David Foster Wallace). Insieme a questo, la forza espressiva, che non significa tecnicismo, ma l’utilizzo di un linguaggio, di uno stile, in grado di emozionare. Altro elemento fondamentale è il fatto di trovarsi di fronte a libri che scuotono, che non danno risposte, ma stimolano domande; che spingono a riflettere, che pongono l’attenzione su ciò che manca, non su quello che esiste; che non giudicano, ma interrogano; che non spiegano, però spingono a cercare di capire, di comprendere, soprattutto ciò che è difficile da accettare.
Ecco, queste sono le mie tre bussole principali, i cardini attorno ai quali mi muovo per proporre i consigli di lettura su questa rubrica.
Bando alle ciance, ecco a voi l’agognata hit parade:
12) Blu di Giorgia Tribuiani – Fazi Editore
11) Le tre madri di Francesca Serafini – La Nave di Teseo
10) Il Demone a Beslan di Andrea Tarabbia – Bollati Boringhieri
9) La lettera di Gertrud di Bjorn Larsson – Iperborea
8) La casa è dove fa male di Massimo Cuomo – e/o
7) Il valore affettivo di Nicoletta Verna – Einaudi
6) E questo è niente di Michele Cecchini – Bollati Boringhieri
5) La voce di Robert Wright di Sacha Naspini – e/o
4) La Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov – Voland
3) L’Arminuta di Donatella di Pietrantonio – Einaudi
2) We are family di Fabio Bartolomei – e/o
1) Mastro Geppetto di Fabio Stassi – Sellerio
Eccoci. Questo è quanto.
Sono rimaste fuori case editrici che adoro, ma non è mai semplice scegliere. Faccio però un omaggio a questi marchi che uniscono qualità e originalità, citate in rigoroso ordine alfabetico: Exòrma, Hacca, Minimum Fax, Neo., NN.
Fatemi sapere le vostre opinioni. Un grande abbraccio. Buona fine e miglior principio.