Ieri pomeriggio il Governo Renzi ha affossato l’emendamento “Patriarca e altri” presentato in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati che avrebbe conferito 200 milioni al Servizio Civile Nazionale invece dei 65 proposti dal Governo stesso.
In questo modo il Governo Renzi prende in giro i giovani, il Terzo Settore, gli Enti Locali, le Regioni e smentisce se stesso.
Ricorda Penelope: di giorno “tesse” la tela del proclama dei 100.000 giovani in SCU, di notte “disfà” iniziando dagli stanziamenti in Legge stabilità per il SCN.
Ai proclami roboanti fa seguito l’umiliante realtà dei fatti e i giovani ne sono le vittime.
Altro che” Il Servizio Civile Nazionale lo faremo Universale”: niente di più falso.
Pochi giorni fa il sottosegretario Bobba aveva detto di aver recuperato i 10 milioni tagliati rispetto a quanto stabilito dal Governo Letta: altro falso.
L’”effervescente Renzi” è battuto, per quanto riguarda il servizio civile, per 105 a 65 dal Governo del “grigio Letta”.
Al Governo Renzi va comunque assegnato un record: la più misera dotazione per il SCN dal 2001!
Per chiarire, ecco gli effetti di queste scelte del Governo:
– saltano 1.800 posti nella programmazione degli avvii in Italia nel 2015, quindi non saranno più 24.500, al netto di quelli di Garanzia Giovani che sono un’altra cosa.
– nel 2016 ci saranno risorse per meno di 9.000 posti Italia, chiudendo anche questa porta in faccia ai giovani e con le ovvie conseguenze sul deposito dei progetti e gli investimenti qualitativi delle organizzazioni.
In sintesi oggi il Governo Renzi porta a compimento ciò che aveva iniziato il Governo Berlusconi: la chiusura del Servizio Civile Nazionale, nascosta dalla cortina fumogena del Servizio Civile Universale.
Si tratta dello stesso Governo che il 1 Luglio 2014 al Parlamento Europeo ha detto che senza il servizio civile europeo non ci sarà l’Europa.
Adesso la legge di stabilità passerà al Senato. Ci saranno cambiamenti di comportamento del Governo Renzi? Ci sarà un sussulto di coscienza politica sulla posta in gioco? Si vuole aumentare la rabbia dei giovani verso ogni Istituzione?
Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Arci Servizio Civile, Anspi, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Cesc, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong.P.S.D.P.Ist.don Calabria, Diaconia Valdese, Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, Legacoop, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, UNPLI.