A Washington i fanatici sostenitori dello scadente Presidente Trump hanno messo in atto una azione eversiva, di inaudita gravità, in un paese leader mondiale, presentato tante volte come garante di democrazia.
E’ importante che si elevi ovunque e sempre la condanna della violenza, ieri utilizzata da chi non accetta le regole della democrazia e non ha rispetto per le istituzioni democratiche, ma occorre anche individuare e condannare le cause che hanno prodotto un effetto così grave. “Chi semina vento miete tempesta”. La tempesta eversiva scatenata negli Stati Uniti è frutto di un vento criminogeno alimentato dalla linea politica di Donald Trump, che con tracotanza nei quattro anni di governo ha esaltato la libera diffusione delle armi e ha legittimato i suprematisti bianchi, quelli che ieri hanno fatto irruzione a Capitol Hill, sventolando bandiere con l’immagine delle mitragliatrici. Trump e i suoi sostenitori non possono fingere di non sapere che ci sono nel loro schieramento tante teste calde e che basta poco per accenderle. Il Presidente ieri non li ha ripudiati, anzi, quando vistosi isolato, si è rivolto a loro per chiedere di tornare a casa, ha aggiunto: “We love you, you are special”. Trump ha la responsabilità morale di quanto è accaduto anche per altri fatti recenti: per non avere accettato democraticamente il verdetto delle votazioni di novembre; per avere alimentato la rabbia dei suoi sostenitori, invitandoli a una manifestazione di protesta ‘wild’, selvaggia; per avere detto: “I democratici non prenderanno questa Casa Bianca, combatteremo come dannati”; per avere cercato con l’imbroglio gli 11.780 voti mancanti per conquistare la Georgia (offrendo così la scandalosa testimonianza di un Presidente che ammette anche la frode per mantenere il potere).
Alla linea trumpista bisogna opporre la nonviolenza, richiamata dal reverendo Raphael Warnock, primo afroamericano eletto ieri senatore della Georgia, pastore erede di Martin Luther King nella Baptist Church di Atlanta: sapendo del tragico evento che si stava svolgendo nel palazzo del Congresso, ha citato MLK in un tweet “Il buio non può scacciare le tenebre, solo la luce può farlo. L’odio non può scacciare l’odio, solo l’amore può farlo”. Così solo la nonviolenza può vincere la violenza.
Sperando che la democrazia americana abbia toccato il suo punto più basso con questa fine sciagurata di Trump, auguriamo agli Stati Uniti con la presidenza di Joe Biden, di cambiare politica, all’insegna della giustizia, del rispetto dei diritti di tutti senza discriminazione, della solidarietà verso chi è nel bisogno, della resistenza nonviolenta contro ogni male, del disarmo e della cura del Pianeta, evitando lo sperpero delle risorse naturali.
Ivrea, 7 gennaio 2021
Pierangelo Monti
Presidente del MIR
——-
segreteria nazionale
Movimento Internazionale della Riconciliazione
branca italiana dell’IFOR (International Fellowship of Reconciliation)