CONSIGLIO DI LETTURA 53 – GIUGNO 2022
LA GUERRA È UN GORGO
‘TUTTI I RACCONTI’
BEPPE FENOGLIO
EINAUDI
Pag. 559
Perché non si può fare a meno di leggere i classici? Per un motivo in particolare: ci raccontano di noi, del nostro mondo, di come siamo. Se c’è uno scrittore che ha saputo dare voce al periodo della Resistenza, senza abbellimenti, retorica, ma con una capacità di empatia e di amore profonde per i suoi protagonisti, quello è sicuramente Beppe Fenoglio, scrittore di romanzi di altissimo profilo, eppure convinto di essere più adatto al racconto breve. In questo testo è riunita – con un eccellente corredo finale, in appendice, di note e brani da lettere e commenti dell’autore stesso, una sorta di diario, insomma – tutta la produzione di racconti dello scrittore piemontese. Tutto questo corposo volume è diviso in quattro tronconi: racconti della guerra civile, racconti del parentado e del paese, racconti del dopoguerra, racconti fantastici. I primi tre occupano la gran parte della raccolta e hanno una lunghezza armonica tra loro; l’ultima è la più breve, ma testimonia una scelta di campo nuova, molto interessante, anche se abbozzata, data la prematura scomparsa di Fenoglio, stroncato a soli 41 anni da una malattia alle vie respiratorie.
In questi racconti c’è tutto: il rapporto tra un padre e un figlio, la scelta di un matrimonio come gesto di riscatto sociale, l’ascesa e il declino di un arrampicatore sociale, il senso profondo dell’amicizia, la lotta tra il senso di comunità e il proprio tornaconto personale, la difficoltà dei legami con la loro inestinguibile vitalità, il rapporto con la natura, in particolare con le colline delle Langhe, vicino ad Alba, terra natale dello scrittore. E ogni parola è quella giusta, non ci sono mai frasi in più, tutto è vero, autentico, chiaro. Fenoglio scrive con la terra, il suo periodare sa di vento, di corteccia di albero, di foglie. Ma dentro questa materialità esiste un’umanità di personaggi che escono dalla pagina, che vibrano ed emozionano.
L’opera di questo immenso scrittore non è consolatoria, non offre verità o sicurezze, ma scuote, provoca turbamenti, domande, riflessioni. Spinge a scavare dentro di sé. A cercare un senso, una direzione.
A interrogarsi sul significato della guerra, della violenza, dello scontro, del conflitto. Delle presunte ragioni dei più forti; dei diritti, spesso auto ridotti, dei più deboli. Ecco che torna il rimando con il presente, con la situazione in Ucraina, con la cieca violenza su bambini inermi in Texas.
Allora, più che ascoltare presunti esperti in tv, forse conviene rileggersi pagine come queste, dove, attraverso l’esistenza di uomini e donne come tutti noi, si delinea un quadro generale dell’essere umano, connaturato al suo tempo, ma anche universale e perciò capace di parlare a chiunque, al di là del periodo storico.
Un discorso a parte merita l’ultima sezione, quella dei racconti fantastici, ambientati in mondi verosimili, popolati da pirati, esseri a metà tra l’ordinario e lo straordinario, ricchi di poesia, fantasia, immaginazione.
Chissà dove sarebbe arrivato Fenoglio se la sua vita non si fosse spenta così presto!
Ma al di là di questa riflessione, rimangono le sue opere e questa raccolta, imprescindibile, direi quasi necessaria, per comprendere i temperamenti, controversi e complessi, dell’animo umano.
Buona lettura