CONSIGLIO DI LETTURA N. 57
EROSIONE
Lorenza Pieri
Edizioni e/o
Pag. 156
Ci sono dei libri che ti spingono a farti domande, a chiederti cosa avresti fatto tu al posto dei personaggi principali. Quando questo accade, il rapporto con il romanzo diventa profondo e stimolante. Questo è quello che succede, leggendo questa storia. Perché a ognuno di noi è successo o succederà di dover lasciare una casa per sempre e trovarsi, per i più svariati motivi, a dover dire addio a un luogo in cui si è vissuto per un periodo, breve o lungo che sia. E la scrittrice solletica la nostra immaginazione, ponendo i suoi protagonisti davanti a una scelta difficile: ognuno di loro ha una scatola, non tanto grande, dove poter collocare degli oggetti, per lui importanti, prima che la casa sparisca dalle loro esistenze. A noi lettori viene spontanea la domanda: cosa avremmo preso e perché?
Ma Lorenza Pieri, scrittrice di origine toscane con un vissuto lungo in USA, rende la questione ancora più affascinante: a dover compiere questa operazione di selezione sono tre fratelli, molto diversi tra loro, ma comunque riconoscibili come tali, visto che appartengono alla stessa famiglia, per aver condiviso un’educazione cattolica, ad esempio, o per aver dovuto accettare il detto del nonno, scomparso da tempo: oramai., parola che scopriamo non avere un corrispettivo preciso nella lingua inglese, termine che rimanda a un orizzonte di fatalismo, di rassegnazione.
Noi seguiamo i tre protagonisti separatamente, a parte alcuni sporadici momenti in cui si incontrano e scambiano qualche dialogo nell’ingresso o nel passaggio da una stanza all’altra. Con loro c’è anche la madre, bloccata sulla sedia a rotelle, malata di Alzheimer. I quattro sono in una casa affacciata sull’Oceano, su un promontorio, sempre più scavato dalla forza delle acque, degli uragani, dei tornado. È un luogo che sta cascando a pezzi, che mantiene pochi segni di una storia familiare che parte dell’Italia per arrivare fino negli Stati Uniti. Confrontandosi con il proprio passato, i tre fratelli, Anna, Geoff e Bruno, fanno un viaggio dentro le proprie paure, i più profondi desideri, scoprendo che il processo di erosione non riguarda solo la costa, ma anche loro stessi. E l’elemento di forza principale di questo romanzo sta proprio nella caratterizzazione di questi tre personaggi, che si presentano con alcune caratteristiche peculiari: “il fallito, l’evaporata, il buon cattivo”, ma che evidenziano, nello scorrere delle pagine, di essere percorsi da una moltitudine di emozioni e personalità, molte delle quali in contraddizione le une con le altre. E forse sta proprio qui il segreto per non lasciarsi sopraffare del lento progresso di disfacimento, al quale ogni cosa o essere vivente è sottoposto: accoglierlo e non combatterlo. Farci i conti senza irrigidirsi in una schematicità che rende l’urto più pesante e distruttivo.
Scritto con un ritmo coinvolgente, in un linguaggio semplice, chiaro e nello stesso tempo capace di evocare e suggerire, questa storia, dal finale sorprendente, perché molto allusivo e ricco di possibili interpretazioni, questo libro si candida a essere una delle migliori letture di quest’anno.
Buona lettura