Da questo mese, Gennaio 2024, inizieremo a ospitare nella nostra rubrica dei consigli di lettura firmati da Virginia Tonfoni*, esperta di fumetti e graphic novel, che ci illustrerà degli albi presentati a Livorno, nella cornice della Fiaschetteria da Pilade, all’interno dell’iniziativa dal titolo ‘Brunch a fumetti’, incontri con autori e disegnatori tra immagini, parole, buon vino e cibo succulento!
Buona lettura.
Antonio Pronostico-Fulvio Risuleo
L’Eletto
(Coconino Press, 112 pagine a colori; 22 euro)
Se il lavoro culturale è spesso mal retribuito, il poeta è per definizione povero. Non si stupisce quindi il protagonista di questo fumetto, della scarsa affluenza di pubblico alla fiera dei poeti autoprodotti, dove a un certo punto però viene notato da due uomini vestiti di scuro, colpiti dal fatto che scriva a mano, dalla sua calligrafia.
L’io narratore del nuovo fumetto di Antonio Pronostico e Fulvio Risuleo, diventerà l’eletto: contattato dagli stessi signori, verrà assunto in un’azienda per scrivere a mano, prima solo i destinatari, poi misteriosi messaggi. La sua calligrafia ha infatti convinto il Maestro, che dell’azienda è forse il capo, o il patron, un uomo misterioso che si reca in ufficio solo il lunedì. È così che il protagonista racconta come diventa il preferito dal Maestro, figura a capo del gruppo dei Griffi. L’eletto capisce poco di quello che è il suo lavoro, dell’ammirazione che ha catalizzato su di sé; non sa chi siano realmente i Griffi, fatta eccezione per quel misterioso gesto d’intesa che si scambiano quando s’incontrano e per il loro oggetto distintivo-la penna nel taschino.
Pronostico e Risuleo creano un ambiente in bilico tra un film di spionaggio anni ’70 e le satire sociali all’italiana; notevole è l’influenza estetica del linguaggio pubblicitario e molti sono i riferimenti al mondo dello spettacolo, i cui rappresentanti vengono richiamati nelle fisionomie dei personaggi e in questo modo elegantemente scherniti.
Anche l’amore è per l’eletto ambiguo: quello per Matilde è finito ma è presente e così lo lascia andare, benché riconosca che è accogliente, mentre fugge da quello carnale, eccessivo e trasgressivo, che gli viene spudoratamente offerto.
La scrittura di Fulvio Risuleo, che ha già sceneggiato i fumetti di Antonio Pronostico (Sniff e Tango entrambi pubblicati da Coconino), ed è regista cinematografico, è asciutta, omissiva. Quasi tutta occupata nel monologo interiore del protagonista, la voce trasmette la perplessità e la noncuranza dell’eletto, restituendolo al lettore come un artista puro, tanto disinteressato come in balia degli eventi.
Il protagonista scrittore permette agli autori di giocare con la forza visiva della parola scritta, alla quale dedicano intere pagine, con testi che doppiano quelli delle sequenze a fumetti. Magnifiche splash page di poesia visiva, scritte in bella calligrafia si calano tra i disegni di Pronostico, illustratore tra i più affermati della scena contemporanea, che risultano ancora più potenti in questo libro, carichi di tutta l’ambiguità della storia. Il rapporto tra le figure umane e gli ambienti diventa centrale e traduce le emozioni del personaggio: che si tratti dell’ufficio del Maestro o degli esterni dell’imponente architettura che lo ospita, del parco o del suo salone dove l’eletto ama ancora parlare con la sua ex Matilde, negli spazi-nelle loro forme e colori, nella loro composizione- alberga la temperatura dei sentimenti. I colori saturi a matita di Pronostico si piegano in questo racconto a scelte estreme, dando vita a contrasti stridenti (verde/rosa) così come ai caleidoscopi multicolore della festa nel parco, dove l’eletto finisce per cercare di evadere dalla sua enigmatica realtà, o della festa aziendale di fine anno. Con L’Eletto gli autori, che frequentano con successo altri linguaggi visivi-cinema e illustrazione- continuano l’indagine sul medium del fumetto, che si fonda proprio sulla fusione di parola e immagine. Una ricerca affrontata con stile così come già avvenuto nei due graphic novel precedenti, il primo costruito sulla suggestione legata al senso dell’olfatto, il secondo strutturato come un libro gioco con trame alternative e linee narrative mutevoli.
Un terzo lavoro a quattro mani godibile e sorprendente.
Buona lettura!
Virginia Tonfoni
* Virginia Tonfoni è una giornalista e fumettista, nata a Livorno nel 1978. Si laurea in Lingue e Letterature Straniere a Pisa e si trasferisce a Barcellona per seguire un Master in Comunicazione, per poi iniziare a lavorare nel campo dell’editoria e del cinema per sette anni. Nel 2012 decide di tornare a Livorno, dove ora vive e scrive per diverse testate giornalistiche. Firma articoli sulle graphic novel per Alias Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano e Fumettologica. Il suo esordio nel mondo del fumetto è Violeta, che viene pubblicato da BAO Publishing nel 2017.