La Tacher, il crollo del Comunismo autoritario nei paesi dell’Est Europa, la Globalizzazione. Tutto al servizio del racconto: senza nessuna indulgenza, caricatura, pietismo. Una vicenda scoppiettante, incslzante, con personaggi credibili e verosimili. Immersa in quella che è la caratteristica principale della poetica di questo autore: i libri e le loro storie sono più vere e autentiche della realtà, che è talmente assurda da non poter essere vera fino in fondo. In ogni suo romanzo c’è questa riflessione, sia quando ci si interroga sulla capacità della fotografia di essere specchio del reale, o quando si scava nel rapporto tra autore, lettore e scrittura. Ma il libro, a mio avviso, più folgorante è ‘La Casa del sonno’, dove le vicende si sviluppano a partire da un ambiente preciso, un centro di cura per persone affette da problematiche legate all’attività onirica e al riposo. Ci sono vari livelli temporali, continue oscillazioni e slittamenti, come se non si riuscisse mai a mettere davvero a fuoco il mondo, che è sfuggente a ogni tentativo di interpretazione. È un inno alla fantasia, che può aiutare a districare le ragnatele del pensiero che, spesso si avvita su se stesso. È anche una disamina dell’amore, che è una forza trascinante, ma anche spesso equivoca, interpretata in maniera opposta da chi la sente. Non esiste oggettività assoluta,soprattutto nei sentimenti. Insomma, da consigliare. Davvero. Lo leggi d’un fiato, ti diverti, ti fai domande, rifletti e immagini. Meglio di così…