• 5 Novembre 2024 11:22

Crisi e nonviolenza

DiMao Valpiana

Gen 6, 2021
Motivo del contendere? Ecco, questo è il punto.
Sul tavolo delle trattative (si fa per dire, poichè è una crisi extraistituzionale, giocata dalle segreterie dei partiti, criptica, fatta di comunicati, dichiarazioni, tweet, post, messaggi trasversali: cose penose!) ci sono i seguenti temi: l’impegno delle risorse Recovery Fund, l’utilizzo del Fondo salva-Stati, i provvedimenti per fronteggiare la pandemia, la catena di potere e di comando dei Servizi Segreti, l’Istituto di Cybersicurezza, la Scuola, la Sanità, ecc.
Ma sottotraccia c’è forse la partita più delicata e importante, gli equilibri parlamentari per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica nel 2022.
Ebbene, in questa complicata e per certi versi impresentabile crisi, nessuno dei partiti coinvolti, né di maggioranza, né di opposizione, ha posto quella che per noi è la questione principale: lo spreco e l’immoralità delle spese militari. Né i 6 miliardi per nuovi sistemi d’arma, né l’acquisto degli F35, né le due fregate vendute all’Egitto, né la spesa corrente di 26 miliardi, sono stati messi in discussione. Nessuno, in questa crisi egotica, ha pensato di proporre la più semplice e veritiera delle proposte: spostare fondi dalle spese militari alla difesa civile non armata e nonviolenta dei principi costituzionali.
Ci pensiamo noi, con la nostra Campagna “Un’altra difesa è possibile”: meno soldi per armi, più soldi per la salute e l’istruzione; ridurre il bilancio militare, aumentare il bilancio per la tutela dell’ambiente; togliere finanziamenti all’industria bellica, recuperare risorse per la difesa del territorio e dei più poveri.

Di Mao Valpiana

Presidente del Movimento Nonviolento e direttore della rivista Azione nonviolenta

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