Prende il via oggi in tutta Italia, nell’ambito della campagna “Taglia le ali alle armi” contro il programma del caccia Joint Strike Fighter, l’iniziativa “NO F35: Dillo ai parlamentari” proposta dal Comitato “No F-35” di Brescia. Un’azione già lanciata a Firenze la scorsa domenica durante l’evento “Un Passo di Pace”.
La proposta nasce dalla constatazione che molti parlamentari, nei prossimi giorni chiamati nuovamente a discutere e decidere sul proseguimento del finanziamento al progetto per i caccia di produzione statunitense, in realtà conoscono ben poco della questione. Per questo motivo ilComitato Bresciano “No F-35” in accordo con la campagna “Taglia le ali alle armi” ha creato il sito internet www.nof35brescia.it che da oggi permetterà ad ogni singolo cittadino di inviare a Senatori e Deputati una serie di brevi testi sulle varie problematiche del programma JSF.
Nel corso delle prossime settimane nel sito dell’iniziativa verranno esplicitati i motivi ed i dati che sostanziano una scelta di opposizione alla prosecuzione del progetto: dalle prioritarie ragioni morali, giuridiche e costituzionali alla cronistoria e ai costi del progetto, alle alternative di spesa, ai difetti tecnico-strutturali, alla situazione in altri Paesi, alla proposta di una nuova difesa europea e all’opposizione di centinaia tra Comuni, Province, Regioni. Tutti i temi affrontati nei testi contengono dati desunti da fonti ufficiali ed istituzionali, in prevalenza statunitensi. Ciascun cittadino o cittadina, accedendo al sito www.nof35brescia.it potrà direttamente e facilmente inviare un’e-mail ai Parlamentari per chiedere conto di come intendono comportarsi al momento del voto.
L’obiettivo è quello di smuovere l’attenzione dei nostri eletti in difesa degli interessi di tutti i cittadini e non delle lobby industriali e militari che da sempre sostengono un’alta (e per noi improduttiva e insensata) spesa militare.
“In un’epoca in cui la partecipazione alle decisioni pubbliche sembra volersi ridurre sempre più a un voto in una cabina elettorale – commenta Adriano Moratto del Comitato Bresciano No F-35 – cerchiamo di far valere il nostro diritto alla partecipazione su scelte decisive per il nostro futuro”.
L’iniziativa è supportata e rilanciata dalla Campagna “Taglia le ali alle armi” che dal 2009 si batte per la cancellazione del programma dei caccia F-35: “Riteniamo fondamentale l’apporto dei tantissimi gruppi locali che hanno scelto di sostenere la nostra campagna – commenta Grazia Naletto di Sbilanciamoci – senza lo sforzo di persone e associazioni di numerosi territori non saremmo mai riusciti a rendere la questione dei caccia F-35 così rilevante agli occhi della politica e dell’opinione pubblica”.
Il lancio di “NO F35: dillo ai parlamentari” è anche occasione per chiedere a tutti i sostenitori delle azioni NOF35 di attivarsi per una pressione su Governo e Parlamento anche tramite i social network, in particolare attraverso la pagina Facebook www.facebook.com/taglialealiallearmi e l’utilizzo degli hashtag #taglialealiallearmi e #NOF35.
“Speriamo che questo ‘bombardamento’ nonviolento di informazioni stimoli i Parlamentari a documentarsi maggiormente sul programma JSF – conclude Francesco Vignarca di Rete Disarmo – e a richiedere che la Difesa fornisca tutti i dettagli sui contratti d’acquisto finora sottoscritti. E magari la Ministra Roberta Pinotti potrebbe anche incontrare la Campagna per un confronto significativo”
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I dettagli sul programma Joint Strike Fighter, i suoi numeri e le motivazioni per il NO alla pagina www.disarmo.org/nof35
La Campagna Taglia le ali alle armi in vista della discussione Parlamentare della prossima settimana ribadisce i motivi per cui il programma F-35 dovrebbe essere cancellato:
1) ETICAMENTE – in un momento di acuta crisi economica i fondi pubblici andrebbero spesi per lavoro, scuola, welfare, sanità e non per armamenti
2) COSTITUZIONALMENTE – si tratta di un cacciabombardiere pensato principalmente per l’attacco in profondità, non di uno strumento votato alla difesa aerea
3) ECONOMICAMENTE – la spesa per i caccia già oggi ammonterebbe a 14 miliardi complessivi, senza contare i costi di mantenimento
4) SOCIALMENTE – la sicurezza degli italiani non può derivare dall’aiuto alle lobby armiere ma deriva dalla soluzione dei problemi sociali
5) TECNOLOGICAMENTE – il programma non è maturo e affidabile, i problemi e gli incidenti recenti lo dimostrano, eppure il nostro Governo sta procedendo ai primi acquisti
6) POLITICAMENTE – sondaggi d’opinione e prese di posizione sui territori (anche da parte di Enti Locali) dimostrano la contrarietà dell’opinione pubblica a questi caccia
7) INDUSTRIALMENTE – i favoleggiati ritorni tecnologici per l’Italia non si concretizzeranno mai e saranno residuali
8) OCCUPAZIONALMENTE – i posti di lavoro derivanti da così tanti miliardi sono pochi e molto meno di quanti promessi: non è la maniera più efficiente per usare fondi pubblici
9) MILITARMENTE – il programma F-35 non assolve ad alcuna necessità di difesa territoriale e ci mette sotto lo scacco di un paese estero in qualsiasi esigenza operativa futura
10) STRATEGICAMENTE – il programma JSF è servito ad indebolire l’Europa e le sue prospettive di politica estera e di difesa comune
L’Italia rifiuta il conflitto come mezzo di risoluzione dei conflitti… Coltiviamo la giustizia, ed il frutto della giustizia sarà la Pace