• 17 Dicembre 2024 0:03

Dall’alluvione 3 belle storie

DiGiorgio Gatta

Lug 2, 2023
1.
Alban ha acquistato casa da poco e lui e la sua famiglia, tutta di origine albanese, si sono fatti amare da tutto il condominio.
Quando è venuta l’alluvione l’acqua è arrivata a 6 metri di altezza nel condominio in via Pani 2, nella zona di via Lapi, ma non si è perso d’animo e ha chiamato tutti gli albanesi che conosceva per venire a dare una mano.
Braccia forti, abituate alla fatica, che se c’è da spostare qualsiasi cosa loro lo fanno e soprattutto hanno portato tanti mezzi come trattori, autobotti, ruspe, ecc…
La loro forza e le loro capacità hanno fatto la differenza!
Senza di loro sarebbe stato tutto più difficile e gli altri condomini del palazzo glielo riconoscono e sono pieni di gratitudine.
Perché è giusto aspettare i soccorsi, ma quando hai questo livello di difficoltà, senti l’esigenza di provare a ad uscirne prima possibile e non puoi fare altro che rimboccarti le maniche.
Oltretutto ho saputo pure che hanno dato una forte mano in altri due condomini…
Grazie ragazzi!!!
2.
I ragazzi dell’ENEL li trovi dappertutto a Faenza!
Con la loro divisa e-distribuzione, con il caschetto a volte o senza, non c’è angolo della città alluvionata dove non li trovi.

Sono davvero tantissimi in quanto sono venuti da tutt’Italia ad aiutarci!

Stavolta l’ENEL ha fatto le cose in grande: interrogando il ragazzo che mi è venuto a sostituire il contattore del fotovoltaico – meno di un’ora fa – mi dice:
“È una grande azienda per cui in queste occasione non bada a spese e a mezzi, mentre nella normalità la si percepisce solo per la burocrazia.
Quindi in caso di catastrofi si mobilita tutta!
Pensa che a Modigliana sono andati a portare i pali della luce e i generatori con gli elicotteri e non si contano i viaggi che sono stati fatti al costo di 40 mila euro l’uno.”
Mi racconta la sua vita:
“Quando è scoppiata l’emergenza lavoravo dalle 7 della mattina fino a mezzanotte poi domenica ero di riposo, che faccio?
Mica me ne sto con le mani in mano: un amico di Sant’Agata aveva bisogno e sono andato anch’io a spalare il fango!”
Sono rimasto meravigliato dalla loro efficienza: apri il guasto al mattino e già al pomeriggio ti mandano qualcuno.
Niente voce meccanica che ti risponda – a parte i primissimi passi – all’ottocentotrecinquecento, ma gente disponibile a risolvere il tuo problema perché bisogna portare la luce dappertutto!
Questa è la loro missione: ti spiegano tutti i passi di loro competenza con grande dedizione.
Io l’ho provato!
Basta però non pretendere l’impossibile!
Per cui alla veemente protesta di una cittadina che non è neppure stata alluvionata, ma solo le è andata via la luce, le si risponde:
“Abbiamo dato la precedenza alle persone attaccate ai respiratori, se lei vuole fare il cambio con loro, poi noi veniamo subito da lei!!!”
Che meraviglia di ragazzi!!!
3.
Corso Saffi è ormai un cantiere aperto dall’alluvione e tutt’oggi ci sono polizia, protezione civile e autobotti degli spurghi in ogni dove.
Mi fermo una domenica davanti a un negozio di abbigliamento che ha esposto davanti alla sua vetrina la sua merce alluvionata ma non troppo…
Denis è lì fuori e mi racconta la sua storia:
Dopo che avevano tirato fuori la merce dal fango del magazzino, grazie alla disponibilità di qualcuno delle case vicine che ha messo a disposizione un cortile, avevano creato questa specie di catena del risciacquo composta da persone sedute in terra messe in circolo, ognuna davanti aveva una bacinella dove risciacquava gli articoli per poi passarli alla bacinella successiva.
C’era qualcuno che teneva sempre pulita l’acqua delle bacinelle in modo che venisse sgrossata la roba sporca e che venisse tolto il fango più grosso e più pesante, cosicché gli indumenti potessero essere  lavati in lavatrice da persone generosamente disponibili che avevano la corrente; lavavano facevano asciugare e riportavano il tutto pulito.
La presenza e il lavoro della mamma – che ha avuto fra l’altro un piccolo infortunio essendo scivolata nel fango e picchiando con il naso – e delle sue dipendenti è stato determinante.
Mi colpisce molto il suo racconto, la gentilezza, la sua passione, la voglia di non arrendersi e la sua profonda umanità.
Gli sottolineo poi il fatto che anche MERCE ALLUVIONATA LAVATA che coxxmpare su quello che è in vendita in vetrina è un brand di tutto rispetto…carico di significato e di forza!!!

E mi piace l’idea di contribuire anch’io nel mio piccolo comprando una maglietta alluvionata.

Quel gesto si tramuta in qualcosa di dirompente per me e per lui.
Quello che per me era una cosa naturale, commuove nel profondo Denis e mi lascia stordito dall’emozione e dalla commozione.
Lo saluto, promettendo che ripasserò a trovarlo,

Di Giorgio Gatta

Giorgio Gatta ha maturato una lunga esperienza nell’associazionismo e nel volontariato per la promozione della cultura della pace. In questo ambito, ha esercitato professionalmente l’attività di formatore per la gestione e la trasformazione dei conflitti con le tecniche della nonviolenza, giungendo a sviluppare progetti nell’ambito dell’Economia Civile. Dal 2004 al 2009, è stato tra gli organizzatori del “Corso per Mediatori Internazionali di Pace” a Bertinoro, facendo parte del suo comitato scientifico. L’iniziativa è stata realizzata nel 2010 nella sede di Santa Sofia (FC) del Centro Residenziale Universitario. Dalla seconda metà degli anni '80 ha sviluppato una lunga serie di esperienze di studio e di relazioni, fino ai giorni nostri, in ambito interculturale e verso la metà degli anni '90 inizia a intraprendere delle esperienze di dialogo interreligioso sia come dialogo ecumenico con le altre confessioni cristiane che dagli anni 2000 come dialogo cristiano-islamico. Attualmente è presidente dell’Associazione T-ERRE Turismo Responsabile di Faenza www.t-erre.org che nasce all’inizio del 2007, con lo scopo di sviluppare iniziative e progetti promozionali, di viaggio, culturali e formativi nel campo del turismo responsabile.