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Dichiarazione di solidarietà per l’obiettore di coscienza egiziano Mark Nabil Sanad

DiMartina Lucia Lanza

Apr 24, 2015

Di seguito presentiamo la traduzione della Dichiarazione internazionale di solidarietà per Mark Nabil Sanad, obiettore di coscienza al servizio militare egiziano, al momento in stato di deprivazione dei suoi diritti politici, della libertà di movimento e del diritto al lavoro per la sua opposizione a prestare il servizio militare.

La dichiarazione è stata ideata dall’associazione egiziana No to Compulsory Military Service Movement (Movimento contro il servizio militare obbligatorio) e firmata da una trentina di associazioni pacifiste e per i diritti umani, Movimento nonviolento compreso, di tutto il mondo.

Per aderire alla dichiarazione come associazione occorre inviare una mail all’associazione egiziana a questo indirizzo NoMilService@gmail.com, per l’adesione alla petizione come singolo qui.

 

Noi, associazioni per la pace e per i diritti umani, dichiariamo il nostro supporto e solidarietà a No to Compulsory Military Service Movement e all’obiettore di coscienza egiziano, Mark Nabil Sanad. Noi condanniamo il silenzio delle autorità egiziane sulle sofferenze degli obiettori di coscienza. Noi chiamiamo le autorità egiziane affinchè ristabiliscano i suoi diritti civili e riconoscano il suo diritto ad essere esonerato dal servizio militare per motivi di coscienza.

Mark Nabil ha informato della sua convinzione pacifista e del suo rifiuto a svolgere il servizio militare i funzionari dell’area di coscrizione di Assiut il 13 marzo 2014. Lo stesso giorno è stato interrogato da un funzionario della sicurezza militare, dopodichè è stato nuovamente interrogato il 15 di marzo 2014, presso la sede centrale dell’intelligence militare a Il Cairo. Da tale data, gli organismi militari egiziani si sono astenuti dal fornire a Mark Nabil alcuna documentazione attestante che egli ha terminato o è stato esentato dal servizio militare. In assenza della documentazione, Mark Nabil è deprivato dai suoi diritti costituzionali e giuridici – i più importanti dei quali sono il diritto al lavoro, la libertà di movimento e il diritto all’educazione.

Mark ha presentato reclamo al Capo di Stato maggiore il 27 luglio 2014. Inoltre, il 21 di settembre 2014, ha presentato un’istanza al Ministero della Difesa e al Ministero della Giustizia. Mentre, il 21 gennaio 2014, ha inviato formale richiesta al Ministro della Difesa, al Primo ministro e al Presidente, chiedendo di essere esentato dal servizio militare. Nonostante ciò, il Ministero della difesa insiste nell’ignorare tutti questi reclami e lettere.

Il 10 gennaio 2015, Mark Nabil ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega che il suo rifiuto a prestare servizio militare discende dal rifiuto all’uso della forza come risoluzione dei conflitti ed anche dal rifiuto a partecipare nelle attività di un’istituzione con una cattiva reputazione per l’uso della forza nei confronti di manifestanti pacifici. Egli condanna la discriminazione esercitata dall’esercito nei confronti dei civili sulla base sesso, religione, status sociale o origine geografica. Inoltre, egli considera il suo rifiuto a prestare servizio militare non solo un diritto, ma anche una responsabilità nei confronti delle future generazioni, le quali non meritano di avere in eredità la sistematica schiavitù della coscrizione obbligatoria.

Diversi strumenti giuridici nazionali ed internazionali garantiscono la libertà di credo, pensiero e coscienza, tra i quali: articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, la quale afferma che “Ognuno la il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione”, l’articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, il quale proibisce ogni tipo di coercizione contrario alla libertà di religione o di credo, ed il Rapporto dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite del luglio del 2013 riguardante il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Inoltre, la Costituzione egiziana, all’articolo 64, afferma la libertà di credo. La legislazione egiziana sul servizio militare nazionale ha stabilito un servizio civile alternativo al servizio militare e dà mandato al Ministero della Difesa di determinare i gruppi adatti ad essere esentati dal servizio militare.

Quindi, Noi richiamiamo il governo egiziano al rispetto degli standards internazionali e agli obblighi sottoscritti. Questo include il riconoscimento del diritto di Mark Nabil Sanad all’obiezione di coscienza al servizio militare.

9 aprile 2015

 

Di Martina Lucia Lanza

Esperta in diritto internazionale dei diritti umani. Rappresentante del Movimento nonviolento presso l’European Bureau for Conscientious Objection (Ebco) e board member di quest'ultimo.

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