• 18 Dicembre 2024 18:20

Dieci domande scomode da fare a Babbo Natale

DiMauro Presini

Dic 24, 2021

Qualche giorno fa ho chiesto ai bambini e alle bambine se avessero scritto una lettera a Babbo Natale.
Quasi tutti l’avevano scritta e inviata; soltanto in due non l’avevano ancora scritta ma si sono impegnati a farla in tempi brevi.
La maggior parte ha interpretato la lettera a Babbo Natale come “una lista della spesa” cioè un elenco di regali; solo una minoranza si è interessata alla salute di Babbo Natale.
Per rinforzare l’idea di una lettera rivolta a qualcuno che si occupa dei bambini e non a qualcosa che vende prodotti commerciali, l’altro ieri in classe ho proposto un testo dal titolo “Lettera a Babbo Natale senza scopo di lucro” in cui chiedevo ai bambini e alle bambine di presentarsi, di raccontare qualcosa di sé e di chiedere qualcosa anche a lui senza far cenno ai regali desiderati.
Fra i racconti sono emerse delle confessioni segrete: le paure, gli innamoramenti, le emozioni, le conquiste.
Fra le tante domande ne sono uscite dieci “scomode” che i bambini vorrebbero rivolgere a Babbo Natale.
Eccole:
01) Come fai a portare i regali in tutto il mondo in una sola notte?
02) Come fai a sapere se i bambini sono stati buoni?
03) Perché la renna Rudolph ha il naso rosso?
04) Hai paura del buio?
05) Di cosa hai paura?
06) Guardi la televisione?
07) Dove vai in estate?
08) Ti piace disegnare?
09) Quanti anni hai?
10) Sei sposato?
Dopo averle raccolte, ho chiesto agli alunni e alle alunne di formulare ipotesi come se loro fossero Babbo Natale e dovessero rispondere alle domande “scomode” dei bambini.
Quelle che riporto sono le loro risposte.
COME FAI A PORTARE I REGALI IN TUTTO IL MONDO IN UNA SOLA NOTTE?
Le ipotesi sono diverse: negli zoccoli delle renne ci sono dei razzi; Babbo Natale conosce delle scorciatoie; può usare il teletrasporto; riceve energia dai bambini quindi va veloce; è una cosa magica del Natale.
COME FAI A SAPERE SE I BAMBINI SONO STATI BUONI?
L’ipotesi più accreditata è che in una pallina dell’albero di Natale ci sia un trasmettitore così Babbo Natale vede e sente tutto. Per altri, Babbo Natale ci spia; per altri ancora è una magia del Natale.
PERCHÉ LA RENNA RUDOLPH HA IL NASO ROSSO?
Secondo un bimbo, per sbaglio, Rudolph potrebbe aver mangiato un lampeggiante rosso. Secondo un altro, potrebbe essere stato colpito da un fulmine ed il naso si è infiammato e poi è rimasto arrossato. Gli altri dicono che Rudolph è nato così.
HAI PAURA DEL BUIO?
Qualcuno dice di no perché lui è abituato a viaggiare di notte. Altri però dicono di sì perché lui ha paura di certe ombre mostruose che vivono nel buio.
DI COSA HAI PAURA?
Le risposte sono diverse: ha paura che i suoi regali non piacciano ai bambini; di trasformarsi lui stesso in un regalo; che qualcuno o qualcosa rovini la magia del Natale.
GUARDI LA TELEVISIONE?
Sono tutti d’accordo: non ce l’ha e non la guarda perché preferisce leggere le lettere dei bambini e delle bambine. Poi non ha mica tanto tempo libero perché ha molte cose da fare e da controllare.
DOVE VAI IN ESTATE?
In molti pensano che d’estate vada al mare (a Porto Garibaldi, al Lido di Spina, in Sicilia, alle Bahamas); gli altri lo immaginano in qualsiasi posto dove ci sia la neve.
TI PIACE DISEGNARE?
Secondo un bambino è lui che disegna ogni singolo fiocco di neve (una specie di Babbo Natale designer); per un altro disegna alberi di Natale e, per la maggioranza, disegna giocattoli.
QUANTI ANNI HAI?
La maggior parte dice 80, qualcuno 46 ed un bambino sostiene invece che abbia 90 anni.
SEI SPOSATO?
Uno soltanto sostiene la tesi di un Babbo Natale single mentre la gran parte della classe è divisa: metà dice che è sposato con la Befana e un’altra metà con Mamma Natale.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedere: a cosa serve proporre un simile testo, chiedere queste cose a Babbo Natale ed ipotizzare le sue risposte?
Queste le mie personalissime dieci risposte…
01) Serve ad allenare l’immaginazione e la creatività.
02) Serve a vedere l’umanità nell’altro, anche se è una creatura fantastica.
03) Serve a spostare il proprio punto di vista e a mettersi nei panni dell’altro.
04) Serve ad ascoltare i pensieri dei compagni.
05) Serve a confrontare i propri pensieri con quelli dei compagni.
06) Serve a motivare all’ascolto e alla scrittura.
07) Serve ad esprimere il mondo che si ha dentro.
08) Serve a scoprire e a farsi affascinare da nuovi mondi.
09) Serve a conoscere le immaginazioni, le fantasie e le logiche dei bambini e delle bambine della classe.
10) Serve ad insegnare ad imparare e ad imparare ad insegnare.

Anche se non è mia, aggiungerei volentieri una frase di Milan Kundera a mo’ di undicesima risposta: “La stupidità deriva dall’avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall’avere, per ogni cosa, una domanda.
Comunque facciate domande scomode, Buon Natale e Buone Feste.

Babbo Natale con la sua slitta a pedali

 

P.S. I disegni che ho usato li hanno fatti tre bambini della classe seconda in cui insegno.

Di Mauro Presini

Mi chiamo Mauro Presini, sono maestro elementare specializzato per l’integrazione. Sono stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta mi occupo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordino il giornale dei bambini: “La Gazzetta del Cocomero“. Dal 1996 curo Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara. Sono impegnato nella difesa della Scuola Pubblica intesa come "organo costituzionale".

1 commento su “Dieci domande scomode da fare a Babbo Natale”
  1. Serve a permettere che ogni bambino si senta parte di una comunità e non solo in un mondo di adulti. Una società in miniatura in cui è possibile confrontarsi sui temi di loro interesse.

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