Come Movimento Nonviolento, impegnati storicamente nella connessione tra pace e ambiente e negli ultimi anni con la War Resisters’ International e Rete italiana Pace e Disarmo insistendo sulla necessità di un “disarmo climatico”, aderiamo alla prima Settimana d’Azione Globale per la pace e la giustizia climatica.
Al via la prima settimana di azione globale per la pace e la giustizia climatica. Dal 21 al 28 settembre più di cinquanta eventi pianificati su 5 continenti, in paesi come Australia, la Repubblica Democratica del Congo, la Germania, il Malawi, il Messico, l’India, Paesi Bassi, Svizzera, Italia, Gran Bretagna e USA e altrettanti online.
La settimana d’azione globale ha lo scopo di sensibilizzare sulle connessioni tra la guerra, la militarizzazione, l’ingiustizia climatica: i paesi più ricchi del mondo hanno ripetutamente fallito nel provvedere 100 miliardi di finanziamenti promessi con lo scopo di aiutare nazioni ad adattare e mitigare gli impatti del collasso climatico. Nel frattempo, la spesa militare globale è aumentata per il nono anno superando i 2343 miliardi.
Gli esperti stimano che gli eserciti mondiali sono responsabili per il 5,5% delle emissioni gas serra globali. Se gli eserciti di tutto il mondo fossero una nazione avrebbero il quarto posto in classifica per maggiore impronta carbonica: un posto più in alto della Russia. Gli armamenti però sono ancora esclusi dagli accordi climatici odierni, quindi non ci sono al momento sanzioni o altri tipi di conseguenze economiche e legali per le emissioni prodotte dal settore militare.
La settimana ha anche lo scopo di costruire pace e costruire momenti di giustizia, in vista delle richieste di disinvestimento dalla guerra – e investire invece sulla giustizia climatica che le reti internazionali per la pace e il clima stanno portando avanti.
Nella città di New York ci saranno eventi che coincideranno con il Summit of the Future delle Nazioni Unite. La base Giapponese Internazionale NGO Peace Boat ha organizzato una serie di workshops e iniziative a Tokyo e nell’Oceano Atlantico come parte di un viaggio globale per la pace. In Messico degli studenti creeranno una lista di richieste dirette al Congresso messicano chiedendo di disinvestire dei fondi da forze armate e reinvestirli in polizze pubbliche e ambientali. Nella Gran Bretagna ci saranno manifestazioni tenute a Londra, Taunton e Bath.
Oliver Roberson, capo di testimonianza e fede al Quakers in Gran Bretagna:
“Quakers crede che ogni vita umana è preziosa. Oggi la crisi climatica e le guerre sono due delle più grandi barriere in un mondo dove tutti possono fiorire. Siamo chiamati dalla nostra fede al lavoro per un mondo pacifico e sostenibile, e possiamo vedere in maniera esponenziale che non possiamo avere l’uno senza l’altro”.
Yoshioka Tatsuya, direttore e fondatore di Peace Boat:
“Il militarismo non conduce solamente al grande consumo di carboni fossili e alla distruzione ambientale ma prioritizza anche la spesa militare sopra investimenti verso soluzioni sostenibili. Attraverso i viaggi globali di Peace Boat per la pace abbiamo visto che le stesse comunità sono state impattate dal militarismo, includendo le armi nucleari, e dalle crisi climatiche. La demilitarizzazione è vitale per la giustizia climatica e soprattutto per quelli alle frontiere che sono gli ultimi responsabili, e per assicurare un futuro pacifico e sostenibile per tutti.”
Dottor Stuart Parkinson, direttore esecutivo di Scientists for Global Responsability:
“Il crescente militarismo è un motore per le missioni carboniche, sia direttamente attraverso aerei da guerra affamati d’energia sia attraverso navi da guerra e carri armati, e indirettamente attraverso le catene di provigione militare e le grandi distruzioni causate dalla guerra. Senza un concentrato sforzo per trovare una risoluzione pacifica ai conflitti mondiali, i targets climatici rimarranno irraggiungibili, ostacolando il futuro di un grande numero di persone.
Deborah Burton, co-fondatrice di Tipping Point North South:
“Se le tendenze contemporanee continuano, tra il 2024 ed il 2030 possiamo aspettarci di vedere 17 miliardi spesi nella milizia globale che si appoggia fortemente sui combustibili fossili. Mentre affrontiamo il prospetto di un superamento di 1.5 gradi di surriscaldamento questa settimana globale di iniziative provvede per tutti un’opportunità inestimabile di condividere il nostro messaggio: disinvestite dalla guerra, investite nella giustizia climatica.”
David Swanson, direttore esecutivo di World Beyond War:
“I pericoli gemelli che minacciano la vita sulla terra – guerra e distruzione ambientale – sono profondamente intersecati, e così dovranno essere i nostri sforzi per mettergli fine. Insieme dobbiamo organizzare, educare e creare agitazione (dopo)”.
Wendela de Vries, ricercatrice/attivista di Stop Wapenhandel:
“La crisi climatica è un’urgente minaccia alla sicurezza delle persone e del pianeta. È buono che attivisti per la pace e per il clima di tutto il mondo si uniscano per responsabilizzare le milizie e per il loro inquinamento. “
Declan Owens, Ecojustice Ireland:
“Siamo orgogliosi di prendere parte alla Global Week of Action for Climate Justice and Peace perchè crediamo che il processo di pace dell’Irlanda del Nord può trarre beneficio ponendo una lente d’ingrandimento sui conflitti e ci auguriamo di costruire connessioni tra la pace e il clima e i movimenti di giustizia locale, nazionale ed internazionale. Organizzare iniziative collettive per raggiungere la giustizia climatica può essere una forma di costruzione di pace nell’Irlanda del Nord, che può aiutare ad unire le varie comunità che erano così divise durante la crisi.”
Daniele Taurino, comitato nazionale del Movimento Nonviolento:
“Noi scegliamo di promuovere questa settimana di azione perché il disarmo climatico è quello di cui abbiamo bisogno ora. L’apparato militare si sta muovendo con tutte le sue forze politiche ed economiche per avere un ruolo di leadership indiscusso nel contrasto all’emergenza planetaria e per mantenere il controllo nella lotta mondiale contro le crisi climatiche. La Nonviolenza può aiutarci a capovolgere il corso degli eventi (assumendo che siamo ancora in tempo) se la alimentiamo costantemente con proposte sul disarmo per fare pace tra gli umani e la natura. “
Timmon Wallis, coordinatore nazionale del US Warheads to Windmills Coalition:
“Il cambiamento climatico e le guerre nucleari sono due minacce esistenziali che potremmo affrontare tutti. I miliardi di dollari, sterline ed euro investiti nelle nuove generazioni di armi nucleari, senza menzionare i cervelli di alcuni dei nostri migliori scienziati, ingegneri e tecnici, hanno bisogno urgente della veloce ed equa transizione ad elettricità senza carbonio, al trasporto e al riscaldamento. Dobbiamo toccare entrambi i problemi insieme se vogliamo sopravvivere come specie. No è troppo tardi possiamo farcela!”