E’ deceduto Renato Solmi.
La cultura, l’intera vita civile italiana perde uno dei suoi maestri.
Tutte le oppresse e tutti gli oppressi del mondo perdono il piu’ generoso dei compagni di lotta per la comune liberazione.
Tutte le persone amiche della nonviolenza perdono un amico fedele e uno strenuo lottatore che alla teoria e alla prassi della nonviolenza ha immensamente contribuito con il suo agire e il suo pensare, con i profondi e schiudenti suoi scritti, con la sua testimonianza limpida e luminosa.
Il nostro cuore e’ colmo di tristezza per questo lutto tremendo.
Ed insieme e’ colmo di gratitudine per quanto per sempre Renato Solmi ci ha donato.
Perche’ di Renato Solmi resta all’umanita’ l’alta lezione, l’impegno inesausto, le opere e l’appello; la prova e il legato del rigore intellettuale, morale, civile, della solidarieta’ con le oppresse e gli oppressi che ognora resiste e giammai cede all’oppressione; il persuaso impegno e la ferma coscienza che occorre lottare contro tutte le menzogne, contro tutte le ingiustizie, contro tutte le violenze, per la liberazione comune dell’umanita’.
Ci ha lasciato un maestro e un compagno. Altri uomini e altre donne sorgeranno a proseguirne la lotta.
La nonviolenza e’ in cammino.
Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo
Viterbo, 25 marzo 2015
Mittente: “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it e centropacevt@gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
* * *
Una breve notizia su Renato Solmi
Renato Solmi e’ stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e’ uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita’ umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; e’ stato impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d’Aosta. E’ deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del recente volume in cui sono raccolti taluni dei frutti maggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: “Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e’ laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l’Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta’ degli anni ’50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l’insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l’allontanamento dall’Einaudi, ha insegnato per circa trent’anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E’ impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici (“Il pensiero critico”, “Paideia”, “Lo Spettatore italiano”, “Il Mulino”, “Notiziario Einaudi”, “Nuovi Argomenti”, “Passato e presente”, “Quaderni rossi”, “Quaderni piacentini”, “Il manifesto”, “L’Indice dei libri del mese” e altri). Fra le sue traduzioni – oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L’abici’ della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il “romanzo dell’artista” nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta’ edizioni di riferimento – si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa’ capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)”. Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua recente straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007.