Considero un errore l’abolizione delle Province, del Senato e la riduzione del numero dei parlamentari.
La giustificazione che il Governo ha dato per questi tagli, è “il risparmio”. Ma allora, per risparmiare davvero, si potrebbe abolire tutto il Parlamento, anche il governo, con i suoi Ministeri, e tornare a dare il potere assoluto a Casa Savoia, con un solo Re (e pazienza se ci toccherebbe Emanuele Filiberto…)…. pensate a quanto risparmio!
Considero invece che la democrazia abbia dei costi che vadano sostenuti, perchè la partecipazione e la rappresentanza popolare sono la sostanza delle istituzioni, non la forma. Ogni assemblea elettiva che viene tagliata, significa tagliare la democrazia.
I parlamentari non sono troppi. Fanno poco e sono pagati tanto. Ma questo è un altro discorso. Se pensiamo che a loro spetta l’elaborazione delle Leggi e le decisioni sull’utilizzo del denaro pubblico, mille persone per amministrarne 60 milioni non sono affatto tante. Anzi. Significa un parlamentare ogni 60.000 cittadini, un numero adeguato per poter conoscere bene il territorio ed i suoi bisogni.
Le storture, le esagerazioni, gli abusi, i privilegi, le truffe che il mondo della politica ci ha mostrato in questi ultimi anni, non mi hanno fatto cambiare idea sulla bontà del sistema proporzionale (tutte le forze politiche con un minimo di consenso hanno diritto alla rappresentanza) e assembleare (dal condominio al parlamento).
Quando passerà l’ubriacatura maggioritaria e monopartito di questi anni, riscopriremo che “il potere di tutti” è molto meglio del “potere di pochi”.
Mao Valpiana
Non è mai stato giusto buttare il bambino con l’acqua sporca, tant’è che ne è derivato un proverbio. Ma attualmente la situazione politica non consente di sentirsi rappresentati dai politici che sono in grado, realisticamente, di farsi eleggere, essi sono burocrati degli apparati, galoppini del “Padrone” del partito, sodali di un sistema di potere e corruzione che – esclusi forse i Grillini (ma hanno Grillo e Casaleggio a rovinare gran parte delle possibilità), forse Rivoluzione Civile, forse Di Pietro, forse Fratelli d’Italia e forse Tsipras, ma la gran parte sono partitini di poche speranze – ha coinvolto tutti. SEL è una corrente, mimetizzata in opposizione, del PD. Ambizione personale, desiderio di potere e di arricchimento. Rimane ben poco, e chi volesse entrare nel giro si deve preparare a tanti compromessi da essere snaturata la sua etica, se è un politico che ne ha una. Civati, Giachetti e compagni finscono per votare tutte le porcate del Pd, vi sia Bersani, Letta o Renzi al timone, Pd sempre più scarso a persone perbene …
Vedi TAV, F35, ecc.: non conta quale governo ci sia, quale maggioranza lo sostenga, vanno avanti inesorabili come l’appropinquarsi dell’ora della nostra morte …
Fare politica bene, con serietà e rispettosi dei propri principi non è un’opzione che paga, le correnti elettorali prescindono dai messaggi e dai principi, gli italiani preferiscono il condottiero cinico e baro. Solo in parte potrebbe servire un sistema proporzionale senza sbarramenti ad assicurare un minimo di rappresentatività, quale vorrebbe l’amico Mao, per riuscire ad eleggere determinate minoranze ci si dovrebbe avvicinare al rapporto 1/1. Per eleggere, ad esempio, lui, ci vorrebbero 60.000.000 di seggi. Ma la tendenza oggi è il maggioritario, la non rappresentatività degli eletti, nominati dai vertici dei partiti, il non importunare gli italiani con inutili elezioni, portare avanti programmi di partito non condivisi in campagna elettorale, inventarsi governi che cercano il consenso senza passare dalle elezioni.
Condivido pienamente le osservazioni di Mao e noto che purtroppo anche a sinistra non si ha molta attenzione per la tutela della democrazia reale, anche se essa sarà la prima vittima della situazione. Evidenzio che il meccanismo globale è evidente: riduzione dei consiglieri comunali (con risparmio irrisorio…), elezione di secondo livello per le province, riduzione del numero (già piccolo) dei consiglieri regionali, (forse) senato eletto indirettamente, camera eletta con sbarramenti addirittura all’8 per cento per chi non si lega ad un carro importante (e comunque anche in questo caso sbarramento al 4, soglia non a caso appena appena raggiunta dalla Lista Tsipras, successo che subito si è pensato non di valorizzare ma di far dimenticare con altre scissioni e poco comprensibili casini interni al SEL, nella classica tradizione della sinistra che si spacca su tutto mentre le destre aggregano senza difficoltà nazionalisti e localisti, reazionari e radicali, populisti e intellettuali….).
Non è un problema di “cadreghini” da difendere, bensi’ di chiedersi chi rappresenterà gli interessi dei deboli, della pace, dell’ambiente, degli stranieri in istituzioni composte come sopra? e come si imparerà a fare politica attiva dal basso, se si potrà farla solo entrando nel PD o nel futuro nuovo partito della destra?
Auguri!!!!
Piergiorgio Borsotti, Villadossola