1) Convocare una manifestazione “No Expo” il giorno stesso dell’inaugurazione dell’esposizione universale, è segno di marginalismo perdente e minoritario, sconfitta e antagonismo fine e se stesso;
2) Organizzare un corteo “a rischio”, senza assumere le necessarie prevenzioni, è politicamente irresponsabile, roba da “dilettanti allo sbaraglio”;
3) Da tempo i movimenti nonviolenti ai cortei preferiscono momenti assembleari dove si espongono idee, proposte, testimonianze (tipo Arena di pace e disarmo a Verona, Facciamo un passo di pace a Firenze, la Perugia-Assisi, ed “Expo for Peace” che stiamo organizzando per l’estate, ecc.);
4) La parte migliore del movimento è costituita da quei volontari che oggi lavorano alla riparazione e pulizia delle strade devastate (concretizzando l’idea di “difesa civile”);
5) La critica ad Expo ha argomentazioni forti; le migliori sono espresse qui: https://www.facebook.com/Press
(la sesta idea, sul cosiddetto “blocco nero”, non la esprimo tanto è evidente e risaputa).
Mao Valpiana.