Oggi ho visto il giornalista
inseguire la sua pista.
Raccontava con ardore
la vicenda d’un minore
ch’era stato allontanato
in un battito di ciglia.
Quale toga senza cuore
può far questo a una famiglia?
L’assistente è poi sociale
se a ogni passo fa del male?
Non si stia a sottilizzare
se c’è in corso una pendenza
e se il boia operatore
sta applicando una sentenza
dove un giudice ha deciso
(certo senza una ragione!)
che il bambino può far senza
della mamma e del cognome.
Sì, va beh, la dipendenza…
Sì l’assenza nella notte…
Forse un poco di violenza?
Forse un carico di botte?
Quando il trauma è già successo
l’avvocato c’ha scommesso,
c’ha scommesso il giornalista
(anzi è il primo della lista)
che una mezza verità
tiene vivo il varietà,
che appoggiare i genitori
piacerà agli spettatori,
che indicar cattivi e buoni,
e tra i primi i magistrati,
è uno sport da imbonitori
che ripetono incantati:
viva, viva la famiglia,
viva la televisione!
boia sia chi la scompiglia
per difendere un minore.
(immagine tratta da giuliocavalli.net)