• 18 Dicembre 2024 18:18

Gelati sbagliati ma buoni

DiMauro Presini

Ott 10, 2021

Insegnando a scuola i suoni GI GE GHI GHE GIA GIE può capitare che i bambini e le bambine si confondano e sbaglino qualcosa.
Del resto stanno imparando a scrivere la nostra lingua, che è abbastanza complicata, quindi uno sbaglio è normale. Inoltre succede spesso anche a noi adulti di scordare come si scrive il plurale delle parole che finiscono in CIA e GIA. [1]
L’altro giorno, nella classe seconda dove insegno, una bambina si è confusa e invece di scrivere GELATI ha scritto GIELATI.
Ho preso la palla al balzo e, dopo averle fatto notare la scrittura corretta, ho invitato tutti ad immaginare cosa potrebbe succedere in una GIELATERIA: “Se in una gelateria i gusti sono quelli che tutti conosciamo, quali gusti ci sarebbero in una Gielateria?”
Così giocando con le parole, cambiando una lettera, aggiungendola o togliendola, abbiamo inventato la storia a cui i bambini hanno dato il titolo di: “Gelati sbagliati ma buoni”.
È coinvolgente ogni volta inventare tutti insieme.
È sorprendente quanto si possa imparare da un errore.
È divertente quando gli errori diventano occasione per percorrere sentieri inesplorati.
È istruttivo imparare ridendo!
Comunque la pensiate buona lettura.

GELATI SBAGLIATI MA BUONI
Inventata insieme in classe seconda (ottobre 2021)
C’era una volta un gelataio che doveva fare una nuova insegna luminosa da mettere sulla sua gelateria.
Però il signore che doveva farla gliela fece sbagliata perché invece di scrivere “Gelateria da Gherardo” scrisse “Ghelateria da Gerardo”.
Il gelataio Gherardo, che non aveva soldi per rifare un’altra insegna, pensò allora di accettare quell’errore e di adattarsi alla nuova situazione.
Decise così che avrebbe inventato dei nuovi gusti di gelato cambiando una lettera dal nome del gusto originale, togliendola o aggiungendola.
Fu così che al posto del cioccolato inventò il gusto “coccolato”: fa stare bene chi lo mangia perché sembra che qualcuno ti stia coccolando. Poi, modificò la vaniglia in “maniglia”: talmente buona che può far aprire la bocca a tutti. Invece del cremino fece il “trenino”: può portare lontano sui binari del gusto. Smise di fare la panna ma ideò il gusto “capanna”: con una sola cucchiaiata fa sentire al caldo e al sicuro. Poi, al posto del bacio, creò il gusto “cacio”: così energetico che sembra di mangiare il cioccolato con le mandorle e il formaggio freddo. La pesca diventò “esca” per catturare nuovi palati e il limone si trasformò in “timone” per guidarti fra onde sfiziose. Infine sostituì la crema con il gusto “trema”: così buono da farti battere i denti fino a tremare.
I nuovi gusti di gelato piacevano così tanto a tutti che Gherardo iniziò a farsi chiamare Gerardo e divenne il gelataio più famoso del mondo.


[1] Se la lettera prima di CIA e GIA è una vocale, il plurale terminerà in CIE e GIE (es. camicia-camicie, valigia-valigie).

Se la lettera prima di CIA e GIA è una consonante, al plurale avrà CE e GE (parolaccia-parolacce, spiaggia-spiagge).

Di Mauro Presini

Mi chiamo Mauro Presini, sono maestro elementare specializzato per l’integrazione. Sono stato obiettore di coscienza al servizio militare. Dalla metà degli anni settanta mi occupo di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordino il giornale dei bambini: “La Gazzetta del Cocomero“. Dal 1996 curo Astrolabio, il giornale del carcere di Ferrara. Sono impegnato nella difesa della Scuola Pubblica intesa come "organo costituzionale".

1 commento su “Gelati sbagliati ma buoni”

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