Lo scorso novembre 2018 si è tenuta a Novi Sad (Serbia) l’Assemblea Generale dello European Youth Forum (EYF).
Si tratta della più grande piattaforma al mondo dedicata alle tematiche giovanili e che riunisce più di un centinaio tra associazioni e consigli nazionali dei giovani di tutta Europa.
Il Bureau Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO-BEOC), che ne è membro (full member) – di cui come MN siamo sezione italiana – ha deciso di sottoporre al voto una risoluzione sul diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare in Europa.
Qui di seguito la descrizione di come si è pervenuti all’adozione di una risoluzione senza nessun voto contrario (57 membri hanno votato a favore, 8 si sono astenuti).
La risoluzione adottata è stata il frutto di mesi di lavoro da parte di Daniele Taurino e mio. Si è trattato di un lungo processo, non tanto per la mera stesura del testo, quanto piuttosto per il desiderio di giungere ad un documento che fosse il più partecipativo possibile.
Si è quindi partiti ad aprile 2018, informando i membri dello EYF rispetto alla nostra intenzione di presentare una risoluzione sul tema. Si sono così raccolte adesioni informali e l’impegno dei delegati a riportare la nostra intenzione alla loro associazione.
A giugno 2018 avevamo una bozza di testo che coniugava la normativa internazionale con l’esigenza di creare un documento che trattasse diffusamente – per la prima volta nella storia dello EYF – il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Questa bozza è stata divulgata ai delegati con cui eravamo in contatto e ad ottobre 2018 è stata ufficialmente presentata come proposta da votare all’Assemblea Generale.
La proposta al voto rispondeva a tre esigenze fondamentali:
- Portare l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani subite dai giovani obiettori e contribuire a porre fine a queste violazioni chiedendo agli Stati europei di rivedere la propria normativa sul tema;
- Diversi Paesi stanno ventilando l’idea – non ultima l’Italia stessa – di reintrodurre il servizio militare o qualche forma di preparazione militare per i giovani. La risoluzione intende raccomandare a questi stati di riconoscere il diritto all’obiezione di coscienza nella loro normativa.
- Sottolineare il prezioso ed utile contributo che le/gli obiettori di coscienza che svolgono un servizio alternativo possono apportare al tessuto sociale e al benessere dei gruppi vulnerabili.
Nel corso dell’Assemblea Generale (22-24 Novembre 2018), diversi delegati e membri del Board dello EYF si sono complimentati con noi per il nostro lavoro, riconoscendo un testo ben costruito ed il processo portato avanti trasparente ed inclusivo. Questo ci ha resi molto orgogliosi, e ha dimostrato come anche associazioni che si reggono esclusivamente sulla buona volontà e determinazione dei proprio volontari possono arrivare ad ottimi risultati.
Il BEOC – e quindi anche noi! – è ora considerato parte attiva da tutto lo EYF e potremo nei prossimi anni coinvolgere sempre più giovani sui nostri temi, connetterci in maniera più stabile con altre associazioni europee e portare avanti più efficacemente, a questo livello, lotte istituzionali e dal basso per la nonviolenza e il disarmo.
Allegati
Risoluzione sul diritto all’obiezione di coscienza in Europa (traduzione non ufficiale a cura di Selene Greco) –> EYF-EBCO_Risoluzione ITA
Resolution on the right to conscientious objection to military service in Europe (official document).