Chi lo ha detto che i bambini e le bambine non possano esprimere il loro pensiero su argomenti difficili come, ad esempio, la guerra?
Come mai le riflessioni dei minori non sono accolte con la dovuta considerazione?
Perché sminuire certe loro convinzioni soltanto perché pronunciate con la spontaneità e la naturalezza che li contraddistingue?
Dove sta scritto che questi loro pensieri siano meno maturi di quelli di qualche capo di stato?
Quando sarà che i pensieri dei bambini e delle bambine potranno ricevere la dignità che meritano?
Eppure all’articolo 21 della nostra Costituzione c’è scritto che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione e all’articolo 12 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza c’è scritto che i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di esprimere liberamente la propria opinione su tutte le questioni che li riguardano e devono essere ascoltati dagli adulti quando questi prendono decisioni su di loro.
A questo proposito allego a questo post un breve filmato di 6 minuti che ho girato a scuola, alla fine di questo anno scolastico, nella classe quarta della scuola primaria “Bruno Ciari” di Cocomaro di Cona (Ferrara) dove lavoro e che raccoglie i pensieri dei bambini e delle bambine sulla guerra.
Lo stimolo per la produzione nasce da una proposta dell’amico e collega Roberto Lovattini del Gruppo Nazionale Ricerca sull’Educazione alla Pace e alla Nonviolenza del Movimento di Cooperazione Educazione.
Lo scopo era quello di far raccontare liberamente agli alunni e alle alunne il loro vissuto ponendogli una semplice domanda: “È importante fermare le guerre? Perché? “
Comunque la pensiate, io credo che ci sia molta più umanità in questi loro pensieri “bambini” che in certi ragionamenti “adulti”.