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I sogni hanno la testa dura

DiElena Buccoliero

Mar 10, 2021

Un paio d’anni abbondante che ha portato con sé incontri e scoperte, perdite e fratture.

Ripercorrere i testi è stato un po’ come tornare a prendersi cura di tutto cercando di vagliare quello che resiste. Nasce così questa raccolta di articoli – solo il titolo non è mio, ma mi rappresenta – che la meridiana manda in stampa proprio in questi giorni.

Gli appunti vengono proposti con una scansione tematica imperfetta, non temporale. Il primo della sequenza è stato scritto un 20 novembre, anniversario della Convenzione di New York sui diritti dei bambini e delle bambini. L’ultimo è comparso su queste pagine un 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Tra i due poli, tutto il resto.

Di seguito la mia introduzione al volume.

Scrivo un diario. Non lo facevo da ragazzina, ho iniziato qualche anno fa. Esce settimanalmente su www.azionenonviolenta.it, sito a cura del Movimento Nonviolento cui aderisco da qualche decennio. Il titolo del blog, “Prima le donne e i bambini”, non esprime una priorità ma una scelta di campo, ciò di cui mi sono occupata maggiormente e, in fondo, ciò che più mi riguarda, per essere donna e per essere stata bambina.

In un periodo di profondi mutamenti di dimensione planetaria e, per me, di inattesi stravolgimenti a livello professionale e personale mi sono ritrovata a leggere a ritroso quei testi come si sfogliano le istantanee del passato e ho rievocato incontri, riflessioni, reazioni a eventi della Storia o della mia storia. Una scia di molliche da seguire per trovare la strada di casa. Il desiderio di preservarne alcune prima che i corvi del tempo le portino via. L’auspicio che quella tenue traccia possa suggerire, anche ad altri, cammini possibili entro temi complessi.

Parte degli articoli nasce dall’esperienza. Del periodo di servizio come giudice onorario – dal 2008 al 2019 al tribunale per i minorenni di Bologna – si trova traccia nei brandelli di udienza e nel modo di interpretare la cronaca sulla tutela dei bambini con uno sguardo, diciamo così, informato. Dell’impegno con insegnanti, adolescenti, tutori volontari per il Comune di Ferrara lungo quasi trent’anni, con qualche breve pausa, affiorano progetti che mi auguro possano essere proseguiti in altre città. Della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati affiora il desiderio di essere accanto alle vittime dei reati più gravi unito al desiderio di immaginare progetti che accompagnino, soprattutto gli adolescenti, a comprendere intimamente le conseguenze della violenza, per prenderne coscienza e ricercare modi altri di affrontare difficoltà e frustrazioni. E poi ci sono momenti di formazione, progetti di narrazione o sul bullismo a scuola, riflessioni da spettatrice o da lettrice per qualcosa di bello che ho incontrato. Disseminati tra le pagine, i volti: bravi docenti e operatori sociali con cui ho avuto la fortuna di collaborare, ragazzi o adulti che mi hanno raccontato di sé, e il felice incontro di questi anni con la compagnia del Teatro dell’Argine, complice di tante avventure. Ho la speranza che questi appunti non abbiano un rilievo esclusivamente personale ma stimolino nuove riflessioni, contribuiscano a trasmettere conoscenze e ad arricchire con nuovi strumenti il bagaglio di coloro che leggeranno queste pagine.

Per trattenere l’emozione, o per arricchire il pensiero, nel blog associo a ogni testo un link. Rimanda a un frammento musicale o teatrale, qualche volta a un video più lungo e di approfondimento. Quei richiami sono stati conservati, possono essere inseriti su YouTube e condurranno al risultato voluto.

Nella necessità della scelta ho accantonato articoli cui pure sono affezionata, vale a dire quelli con uno sguardo più ampio. Le mutilazioni genitali femminili, il turismo sessuale minorile, la resistenza delle donne in Israele e Palestina, il Children Act in Afghanistan… e altro ancora sono comparsi nel blog settimanale e hanno valore per il Movimento Nonviolento e per me, ma non rientrano in questa raccolta. Avevo scritto basandomi prevalentemente su indagini in rete, chi è interessato troverà informazioni aggiornate come e meglio di me. Ho preferito conservare gli articoli dove mi sembrava di avere operato un’azione di filtro più incisiva e duratura.

Nella raccolta si attraversano diverse stanze: la tutela dei bambini, la violenza sulle donne e quella assistita dai figli, la migrazione e l’intreccio tra culture, il coronavirus con il suo impatto sferzante sulla vita di ognuno, gli adolescenti (il bullismo, la scuola, la giustizia penale minorile…). L’attribuzione dei testi nelle diverse stanze, come sa chi ha provato a riordinare i libri su scaffali a tema, è imperfetta e in parte arbitraria. Diversi articoli potevano comparire a buon diritto in più di una sezione, si è cercato un accomodamento.

In queste stanze ho vissuto a lungo ricevendo la storia di tante persone. Ho conosciuto violenze estreme e doni generosi, e ho rilevato contraddizioni tra il desiderio di liberazione e il bisogno di riconoscersi nella propria immagine riflessa. Non c’è niente di semplice, forse proprio per questo ho sentito il bisogno di raccontare, corteggiando quel succo di contraddizioni che più di tutto ci rende umani e capaci di accogliere l’umanità dell’altro.

Il passaggio da una stanza all’altra è segnato da una filastrocca (ne ho scritte centinaia, per anni, uscivano settimanalmente su un altro sito amico, www.ubiminor.org con il titolo di “Filastrocche giudiziarie”). La rima apre a un corridoio, un nuovo testo, che partecipa del tema appena concluso e di quello che va ad aprirsi. Sono stati scelti, come ponti, articoli più personali, emotivi, evocativi.

In chiusura ce ne sono due: una cicatrice e un balsamo. Entrambi hanno valore e dovevano essere celebrati.

Di Elena Buccoliero

Faccio parte del Movimento Nonviolento dalla fine degli anni Novanta e collaboro con la rivista Azione nonviolenta. La mia formazione sta tra la sociologia e la psicologia. Mi occupo da molti anni di bullismo scolastico, di violenza intrafamiliare e più in generale di diritti e tutela dei minori. Su questi temi svolgo attività di formazione, ricerca, divulgazione. Passione e professione sono strettamente intrecciate nell'ascoltare e raccontare storie. Sui temi che frequento maggiormente preparo racconti, fumetti o video didattici per i ragazzi, laboratori narrativi e letture teatrali per gli adulti. Ho prestato servizio come giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna dal 2008 al 2019 e come direttrice della Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati dal 2014 al 2021. Svolgo una borsa di ricerca presso l’Università di Ferrara sulla storia del Movimento Nonviolento e collaboro come docente a contratto con l’Università di Parma, sulla violenza di genere e sulla gestione nonviolenta dei conflitti.

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